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Economia

Il tribunale in cifre,
quanto ci conviene l'accorpamento

Una prima stima del valore del polo giudiziario albese in vista del suo trasferimento previsto ad Asti. La stima è stata fatta da due ricercatori dell’Università del Piemonte Orientale (vedi

Una prima stima del valore del polo giudiziario albese in vista del suo trasferimento previsto ad Asti. La stima è stata fatta da due ricercatori dell’Università del Piemonte Orientale (vedi l'infografica). Gli astigiani valutano oltre otto milioni di euro l’anno l’accorpamento mentre i cugini albesi sarebbero almeno sulla carta disponibili a pagare oltre undici milioni di euro l’anno per il mantenimento dei servizi ad Alba. Nel caso di specie si assiste ad una forma di sindrome “nimby” al contrario per cui le popolazioni o meglio ancora i gradi di governo locale si oppongono, spesso dietro la spinta di parlamentari locali, alla chiusura delle strutture giudiziarie. «Col presente studio – spiega Piermassimo Pavese docente di Analisi Costi Benefici presso l’Università del Piemonte Orientale – dopo aver provato, sulla scorte dei redditi da lavoro collegati alle attività giudiziarie sia pubblici che privati, a fornire una stima del valore aggiunto legato alla struttura giudiziaria abbiamo intervistato telefonicamente in modo casuale un numero di rispondenti residenti sia nel territorio albese che astigiano. Ad ognuno abbiamo chiesto la disponibilità a pagare per il mantenimento della struttura sul territorio».

L’elemento innovativo del lavoro consiste nell’aver cercato di evidenziare un effetto di rifiuto da parte delle popolazioni locali al trasferimento della struttura in linea con la letteratura empirica comportamentale anche al di là dei reali impatti economici. «I primi risultati – continua il professor Roberto Zanola – hanno evidenziato una maggiore disponibilità a pagare per il mantenimento della struttura nel territorio albese pari a circa il 50% superiore rispetto ai rispondenti residenti ad Asti». Il valore aggiunto complessivo del polo giudiziario calcolato sulla base dei redditi lordi è risultato essere superiore ai 23 milioni di euro annui. Lo scenario che prevede il trasferimento del Tribunale ad Asti vede il valore medio  valutato in 110 euro pro capite. Per lo scenario che prevede il mantenimento del tribunale nel comune di Alba gli intervistati albesi valutano invece in media 165 euro pro capite il mantenimento della struttura giudiziaria. Gli albesi quindi danno un valore al mantenimento del tribunale che è circa il 50% più alto rispetto agli astigiani.

Curiosamente le donne che hanno risposto sono risultate in entrambi i casi disposte a formulare un’offerta maggiore per la permanenza dei servizi giudiziari ad Alba (13% in più) o per il il loro trasferimento nella città di Asti (17% in più rispetto ai rispondenti maschi). Tra le principali fonti di preoccupazione dei cittadini residenti nell’Albese a seguito di un ipotetico trasferimento sono la minore importanza territoriale (35%), la perdita di identità (21%), il calo occupazionale (13%) e il rischio di ottenere servizi giudiziari di minor qualità (9%) Inoltre dall’esame dei rispondenti di nota una maggiore informazione da parte dei rispondenti albesi che erano nel 100% dei casi informati del possibile e imminente trasferimento. «Il lavoro – chiude il Professor Roberto Zanola – verrà presentato nei prossimi giorni alla conferenza dell’Associazione di Scienze Regionali in programma a Palermo e mette in luce come nelle scelte di riordino della geografia degli uffici locali di governo sia fondamentale il coinvolgimento dei territori».

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