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Economia

Immobili, mutui e prezzi bassi
spingono la ripresa

Un moderato ottimismo si fa strada nel mercato immobiliare che ha vissuto negli ultimi anni una grave crisi. Complici il calo dei prezzi degli immobili, i tassi bassi dei mutui e il clima di fiducia che si sta diffondendo in Italia negli ultimi mesi, il settore del “mattone” ricomincia a muoversi, con persone e famiglie che manifestano l’intenzione di comprare casa. E’ emerso mercoledì in Camera di Commercio…

Un moderato ottimismo si fa strada nel mercato immobiliare che ha vissuto negli ultimi anni una grave crisi. Complici il calo dei prezzi degli immobili, i tassi bassi dei mutui e il clima di fiducia che si sta diffondendo in Italia negli ultimi mesi, il settore del “mattone” ricomincia a muoversi, con persone e famiglie che manifestano l’intenzione di comprare casa. E’ emerso mercoledì in Camera di Commercio, in occasione dell’incontro “Le nuove prospettive del mercato immobiliare e creditizio” promosso da Tecnocasa, Gruppo di intermediazione immobiliare con 2.500 agenzie affiliate nel mondo. A parlarne Gianni Pautasso, team manager del Gruppo Tecnocasa; Simone Garis, consulente del Gruppo; e Marco Spadoni, responsabile d’area Kìron partner SpA, società di mediazione creditizia.

Il mercato italiano
«Finalmente, dpo anni di andamento negativo – ha esordito Pautasso – in Italia è ripreso il numero delle compravendite, mentre sono diminuiti i tempi di vendita. Complice il clima di fiducia che si sta diffondendo negli ultimi mesi, gli Italiani tornano ad effettuare acquisti e a far circolare il denaro. Si prevede, infatti, che alla fine dell’anno le compravendite nel settore residenziale in Italia arriveranno a 440mila. Un numero di tutto rispetto, in linea con gli anni pre-crisi per quanto riguarda il settore “usato”, se si considera che le 800mila compravendite registrate nel 2006 erano state fortemente influenzate dalle costruzioni nuove immesse sul mercato. Contribuiscono all’andamento anche i tassi bassi dei mutui e il calo dei prezzi che hanno subito gli immobili. Un andamento che prevediamo continuerà anche nel 2016».

La situazione astigiana
Dal nazionale lo sguardo si è ristretto all’ambito locale, con l’intervento di Simone Garis. «Dal primo semestre 2008, ovvero dall’inizio della crisi – ha spiegato – i prezzi degli immobili sono diminuiti del 44,8% (contro il 39,3% della media nazionale). Nei primi sei mesi di quest’anno, nello specifico, sono calati del 9,9% rispetto al secondo semestre 2014, e si prevede che nel 2016 rimarranno stabili».
Per quanto riguarda la tipologia di immobile, i prezzi al metro quadro vedono in pole position gli immobili nuovi (dai 2.000 euro al mq per il signorile, ovvero un alloggio di classe energetica A in Località Bellavista o nella zona Nord, ai 1.000 euro al mq dell’economico) e ad un gradino più basso l’usato (dai 1.250 euro al mq del signorile ai 550 euro dell’economico). «I dati delle compravendite relative al primo semestre sono in negativo per quanto riguarda la città, essendo state 301 contro le 319 dello stesso periodo del 2014 (per un calo pari al 5,6%) – ha ammesso Garis – ma è un dato che non deve assolutamente preoccupare in quanto dovuto al balzo troppo elevato registrato nel 2014 (+ 10%) che doveva per forza assestarsi. Senza contare che in provincia si è invece registrato un aumento del 3,2%, dovuto anche al fatto che molti Torinesi scelgono il Nord Astigiano per vivere nella tranquillità, e che in generale, negli ultimi mesi, sono notevolmente aumentate le richieste di acquisto».
Per quanto riguarda l’analisi della domanda, si nota una maggiore concentrazione delle richieste sul quattro locali (35,7%), seguita dal trilocale (30,7%); per quanto riguarda la disponibilità di spesa, poi, il 59,3% dei potenziali clienti esprime un budget fino a 119mila euro (contro il 43,8% del resto dell’Italia).

Ad Asti maggiori investimenti in immobili
Altro capitolo, gli affitti, da cui è emersa una particolarità tutta astigiana. «Il 30% delle compravendite – ha concluso – sono acquisti per investimento (contro il 16% della media italiana), quindi per metterlo a reddito, anche perché con 40mila euro si può acquistare un bilocale, anche nella zona Nord, e ottenere una resa dell’investimento pari al 6 – 7% mettendolo in affitto con le dovute attenzioni, come fa il nostro Gruppo, per evitare affittuari che non pagano».
Infine Marco Spadoni ha illustrato i dati relativi ai mutui. «Lo scenario è positivo – ha affermato – per via dei tassi molto bassi e alle politiche della Bce. Nello specifico, nel primo semestre 2015 sono stati erogati volumi per 23,7 milioni di euro (+ 70,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di cui però il 35% sono modifiche e surroghe di mutui già contratti)». Da ricordare, poi, che l’importo medio di mutuo si è attestato a circa 102.400 euro, per una durata media di 23 anni.

Elisa Ferrando

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