Cerca
Close this search box.
Lidl sciopero
Economia
Sindacati

In corso Casale il presidio dei lavoratori Lidl oggi in sciopero

Organizzato in occasione della giornata di protesta proclamata a livello nazionale da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dopo che è saltato il tavolo sul contratto integrativo aziendale

E’ in corso di svolgimento, davanti al supermercato Lidl di corso Casale ad Asti, il presidio organizzato dalle segreterie provinciali Uiltucs Uil e Filcams Cgil in occasione dello sciopero per l’intero turno di lavoro dei dipendenti della catena di supermercati Lidl, in programma oggi (sabato) per l’intero turno di lavoro. A partecipare dipendenti dei due punti vendita cittadini, che si trovano in corso Casale e corso Venezia, che sono comunque aperti.
La manifestazione di protesta, indetta a livello nazionale da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, è stata deciso in seguito all’esito, ritenuto insoddisfacente, dell’incontro del 14 maggio a Bologna con la direzione della società per negoziare il contratto integrativo aziendale.
Oltre allo sciopero, lo stato di agitazione proclamato dai sindacati prevede il blocco di straordinari e supplementari.

Il commento di Di Martino (Uiltucs)

«A distanza di due mesi dalla prima proposta della Lidl sulla parte economica (200 euro in buoni spesa) – spiega Francesco Di Martino, segertario generale provinciale Uiltucs Uil – nel corso dell’ultimo incontro la delegazione aziendale ha aggiunto ulteriori 100 euro in buoni spesa, oltre a proporre 100 euro lordi una tantum, da erogare una volta sola in busta paga se fosse stato firmato il contratto integrativo. Questo non risponde alle aspettative dei lavoratori, considerando la crescita del fatturato e gli utili di bilancio raggiunti dall’azienda. Ormai il contratto integrativo aziendale è l’unica leva per dare risposta alle richieste dei lavoratori, sia a livello economico sia normativo. Il fatto che lo sciopero abbia avuto successo dimostra quanto queste questioni siano sentite dal personale».
Di Martino cita, quindi, le richieste avanzate sul piano dell’organizzazione del lavoro. «Non si può accettare che si continuino a proporre sostanzialmente contratti part time, che invece dovrebbero rappresentare una opportunità solo per chi è interessato. Inoltre riteniamo che, a livello organizzativo, si debba ridurre le flessibilità oraria e gestire meglio le professionalità del personale».

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Edizione digitale