Brindisi inaugurale di organizzatori e autorità, questo pomeriggio, per la 55esima edizione della Douja d’Or, la manifestazione dedicata al vino che ha aperto i battenti oggi alle 18. In programma degustazioni ed eventi per quattro weekend consecutivi, dal venerdì alla domenica, fino al 3 ottobre (per saperne di più clicca qui).
Confermata anche quest’anno la formula innovativa introdotta lo scorso anno a causa dell’emergenza sanitaria, priva del concorso enologico e incentrata solo sulle etichette piemontesi. Una formula “diffusa” tra la città e parte della provincia (grazie all’adesione di bar, ristoranti e agriturismi) e all’insegna della sicurezza, dato che si svolgerà nel pieno rispetto della normativa anti Covid, con accesso consentito solo a chi possiede il Green Pass.
Caratterizzata dal tema “Il vino al centro”, è promossa dalla Camera di Commercio di Alessandria-Asti (attraverso l’Azienda speciale della Camera di commercio di Asti), dal consorzio Piemonte Land of Wine e dalla Fondazione Asti Musei. Il tutto con il patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Asti, Comune di Asti e la partecipazione del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg, del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, dell’Associazione produttori di vino biologico, in collaborazione con l’Unione industriale.
L’evento inaugurale al Teatro Alfieri
E proprio gli organizzatori, insieme alle massime autorità cittadine, si sono incontrati oggi al Teatro Alfieri per l’evento inaugurale, condotto dalla giornalista Filomena Greco (Il Sole 24 Ore).
Un’occasione per parlare dell’importanza del vino per l’economia e lo sviluppo del territorio grazie alla tavola rotonda cui hanno partecipato Gian Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio Alessandria-Asti; Filippo Mobrici, vice presidente del consorzio Piemonte Land of Wine; Mario Sacco, presidente della Fondazione Asti Musei; Pia Bosca, ceo di Bosca SpA e consigliere della Camera di Commercio Alessandria -Asti; Flavia Fagotto, direttore marketing dell’Ente turismo Langhe Monferrato e Roero.
“Grazie alla Douja – ha spiegato Coscia – Asti fa da palcoscenico alle eccellenze vinicole del territorio. Il vino è il locomotore che traina l’economia di Astigiano e Alessandrino (che insieme contano 25mila ettari di terreno vitato) ed è trasversale, dato che coinvolge l’agricoltura, l’industria, l’artigianato, il commercio, il turismo e la cultura. Insomma, c’è il clima ideale per fare sistema tra Enti, istituzioni e consorzi, e quindi lavorare bene”.
A confermare l’importanza della produzione vinicola per il territorio Filippo Mobrici. “Anche nel periodo dell’emergenza sanitaria – ha sottolineato – il comparto non ha diminuito i volumi, ma ha perso valore. E’ stato un periodo in cui abbiamo scoperto strategie di commercializzazione abbandonate (come la consegna a domicilio, dato che ci siamo accorti che i vicini di casa sono consumatori di vino) e potenziato l’e-commerce, altra ancora di salvezza in questo periodo. Superata la fase più dura della pandemia, comunque, il mondo del vino guarda al futuro in modo positivo, tanto più in questa area di grande fermento enologico dove recentemente sono nate novità importanti, come il Nizza docg e il Timorasso”.
Anche secondo Pia Bosca si è verificato un calo di valore, determinato dal fatto che le modalità di vendita sono cambiate. “Ora, nel momento della ripresa – ha affermato – è necessario ricominciare a fare attenzione a ciò che il consumatore vuole”. Sollecitata dalla moderatrice dell’incontro, ha anche ricordato ciò che possono fare le Istituzioni per aiutare gli imprenditori del settore in questa fase. “Fare di tutto per evitare che si debbano richiudere le attività – ha indicato – e intervenire in modo concreto contro la carenza di materie prime, di manodopera, non solo specializzata, e le difficoltà che caratterizzano la logistica per scarsità di autisti, camion e container”.
Il legame con cultura e turismo
Il discorso si è poi ampliato al connubio tra mondo vitivinicolo, cultura e turismo. Mario Sacco ha ribadito l’importanza, anche per il ritorno sul territorio dal punto di vista economico e turistico, della Fondazione Asti Musei, che ha creato una rete di siti museali cittadini. Mentre Flavia Fagotto ha spiegato come l’emergenza Covid abbia determinato trasformazioni anche nell’ambito dell’enoturismo. “Si sono rafforzate alcune tendenze – ha indicato – volte a cercare di completare l’esperienza turistica in vigna. Per questo si sta diffondendo la richiesta di attività all’aria aperta, all’insegna del benessere, come la pratica della vendemmia o i pic-nic tra i vigneti, alla ricerca dell’autenticità del luogo. Si deve però ancora lavorare per migliorare a livello organizzativo e comunicativo”.
Photogallery di Maria Grazia Billi
Una risposta
potrei avere in privato la foto del tavolo accanto alla foto 0591 di palazzo ottolenghi?
ringrazio anticipatamente
arch. piergiorgio pascolati