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INPS, "è solo l'inizio della nostra battaglia contro i tagli alle retribuzioni"
Economia

INPS, "è solo l'inizio della nostra battaglia contro i tagli alle retribuzioni"

Assemblea esterna con presidio, martedì mattina, davanti alla sede provinciale dell’Inps in via Fratelli Rosselli. Promossa unitariamente da tutte le organizzazioni sindacali, l’iniziativa di

Assemblea esterna con presidio, martedì mattina, davanti alla sede provinciale dell’Inps in via Fratelli Rosselli. Promossa unitariamente da tutte le organizzazioni sindacali, l’iniziativa di protesta ha visto una adesione massiccia da parte dei lavoratori che hanno manifestato contro i paventati tagli alle retribuzioni di cui si sta discutendo a livello nazionale.

«E’ solo l’inizio di una lunga battaglia», ha affermato Rita Coppola (Cgil), dato che, come si leggeva sui volantini distribuiti ai cittadini, il Comitato dei lavoratori Inps di Asti ha proclamato lo stato di agitazione «in seguito alla volontà della Ragioneria di Stato di recuperare le somme necessarie per fronteggiare la crisi economica del Paese intervenendo in modo drastico sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici».

«Quello dell’Inps – ha affermato Salvatore Bullara (Cisl Fp Alessandria e Asti) – è l’unico caso della Pubblica Amministrazione in cui si parla della riduzione del trattamento economico dei lavoratori in modo importante. La minaccia, infatti, è quella di intervenire, per effetto della “Spending review” cui è soggetto l’istituto, sul salario accessorio, ovvero su quella parte importante della retribuzione (pari a circa 200/300 euro al mese a dipendente) che serve a finanziare i progetti speciali, dalle iniziative di vigilanza nelle aziende alle riorganizzazioni volte a ridurre i tempi di disbrigo delle pratiche. Parliamo di fondi, quindi, che vengono concessi sono al raggiungimento di obiettivi prefissati, la cui assenza determinerà buste paga più leggere ai lavoratori e servizi meno efficienti ai cittadini».

A sottolineare le conseguenze del provvedimento anche Barbara Tinello (Fp Cgil): «L’Inps – ha sottolineato – è il “contenitore” in cui convergono tutte le richieste di welfare. Intervenire in modo così drastico significa peggiorare i servizi in questo ambito».

e. f.

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