Cerca
Chiudi questo box di ricerca.
Direzione territoriale del lavoro: oltre 800 ispezioni e 366 imprese irregolari
Economia

Direzione territoriale del lavoro: oltre 800 ispezioni e 366 imprese irregolari

Lavoro nero, rispetto degli obblighi retributivi e contributivi, orari di lavoro, norme sulla sicurezza in edilizia, tutela delle condizioni di impiego delle mamme lavoratrici. Sono alcuni dei fronti

Lavoro nero, rispetto degli obblighi retributivi e contributivi, orari di lavoro, norme sulla sicurezza in edilizia, tutela delle condizioni di impiego delle mamme lavoratrici. Sono alcuni dei fronti su cui hanno operato nel corso dell’anno passato con le loro verifiche gli ispettori della Direzione territoriale del Lavoro di Asti, attraverso l’impegno della Vigilanza ordinaria e della Vigilanza tecnica, con il supporto del Nucleo ispettorato del lavoro dei carabinieri.

Come emerso nella conferenza stampa svoltasi nei giorni scorsi, nel 2013 sono state effettuate dall’Ente 803 ispezioni, superiori alle 771 programmate ad inizio anno: «E’ stata garantita una presenza costante in tutto il territorio provinciale, con gli ispettori che hanno aumentato il numero previsto di controlli, intervenendo anche durante il fine settimana, nei giorni festivi e in notturna», ha sottolineato il direttore Alberto Ivaldi, presentando i dati dell’attività 2013 dell’Ente che ha sede in corso Dante. Le ispezioni hanno riguardato i settori dell’agricoltura, industria, edilizia e del terziario. Sono risultate 366 aziende irregolari (o che comunque presentavano qualche irregolarità), 454 posizioni lavorative con irregolarità accertate, di cui 151 lavoratori in nero e una riferita a lavoratori extracomunitari clandestini.

Esercitando il potere, previsto per legge, degli ispettori di sospendere l’attività fino al ripristino delle condizioni di legalità, qualora vengano accertate violazioni di particolare gravità, sono stati 18 i casi registrati: 8 hanno riguardato cantieri, 2 il settore del commercio, 2 dei servizi e 4 pubblici esercizi. «Sono stati inoltre recuperati 1 milione 53 mila euro di contributi e premi evasi e le sanzioni hanno portato ad un introito annuale già versato di 450.043 euro», evidenzia il dottor Ivaldi. Dall’Unità affari legali e contenzioso, 230 ingiunzioni di pagamento per un totale di 1.114.308 euro; l’Unità provvedimenti amministrativi si è occupata di dimissioni di padri e madri con figli sotto i 3 anni, interdizioni per lavoro a rischio in gravidanza, pareri su lavoratori extracomunitari stagionali; l’Unità conflitti di lavoro e relazioni sindacali ha effettuato 108 tentativi di conciliazione, di cui 90 riusciti.

«L’obiettivo è ovviamente quello di cercare di riportare la massima legalità possibile in materia di lavoro nel tessuto sociale astigiano – ha spiegato inoltre il direttore – Ricordo che tutti gli ispettori sono muniti di tesserino di riconoscimento da esibire: diffidare di chi si presenta in azienda senza identificarsi». Tra gli ultimi casi, 39 denunce per una truffa ai danni dell’Inps, relativa ad un’azienda agricola del Nicese che avrebbe instaurato rapporti di lavoro fittizi per ottenere benefici previdenziali.

Marta Martiner Testa

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link