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Jobs Act, sciopero riuscitoAdesione tra il 60 e il 70%
Economia

Jobs Act, sciopero riuscito
Adesione tra il 60 e il 70%

Al grido di “Così non va!”, venerdì mattina in tutta Italia sono scesi in piazza CGIL e UIL in occasione dello Sciopero Generale nazionale di 8 ore org contro le politiche del Governo in materia

Al grido di “Così non va!”, venerdì mattina in tutta Italia sono scesi in piazza CGIL e UIL in occasione dello Sciopero Generale nazionale di 8 ore org contro le politiche del Governo in materia di economia e lavoro. Coinvolti i lavoratori del settore pubblico e privato per dire no al Jobs Act e alla Legge di Stabilità. L’adesione è stata altissima, i dati nazionali parlano di 7 lavoratori su 10 astenuti dal lavoro. Coinvolti il settore pubblico dei servizi, della scuola, della sanità e dei trasporti ma anche il settore bancario e quello industriale.

Asti ha fatto la sua parte, conducendo a Torino in piazza Vittorio Emanuele ben 10 pullman sui 200 provenienti da tutto il Piemonte. Alta l’adesione anche nella nostra provincia. I dati devono ancora essere confermati, soprattutto nel settore pubblico, ma per l’Astigiano si parla di un’astensione dal lavoro tra il 60 e il 70%, con picchi vicini all’80%. Alla Marcegaglia di Dusino San Michele l’adesione è stata, infatti, dell’80%, alla Util e alla RFT Spa di Villanova del 70% così come all’Ocava di Ferrere. Fatto storico evidenziato dai dati della CGIL: alle vetrerie O.I. di corso Alessandria ad Asti nessun dipendente ha bollato il cartellino. «Lo sciopero è andato bene, la partecipazione è stata alta e i numeri lo dimostrano – commenta Giovanni Prezioso Segretario generale provinciale CGIL – E’ la dimostrazione che i lavoratori sono stanchi di queste politiche del Governo che anziché incentivare occupazione e sviluppo sottraggono diritti».

Sulla stessa lunghezza d’onda troviamo il Segretario generale UIL di Asti e Cuneo Armando Dagna che dichiara: «Il fatto che da parte del Governo siano mancati commenti sarcastici o ironici dimostra che abbiamo colpito nel segno. A Torino abbiamo riempito Piazza San Carlo. Onestamente, non abbiamo sentito la mancanza della CISL». Frecciata alla Confederazione che nella nostra provincia è guidata da Sergio Didier il quale in una precedente intervista aveva spiegato le ragioni di questa assenza: «Condividiamo le ragioni dello sciopero ma non i modi e i tempi».

Applausi nella città della FIAT, infine, per Susanna Camusso Segretario Generale della CGIL che sul palco tornese ha ribadito al Governo l’urgenza di istaurare un confronto con le parti sociali in materia di politica economica. Da Roma arriva il commento del Ministro Giuliano Poletti che dice: «Ascolteremo la piazza ma siamo intenzionati ad andare avanti con le riforme». Intanto i sindacati promettono battaglia: «Non ci fermeremo al 12 dicembre – spiegano ad Asti Prezioso e Dagna, in linea con i rispettivi leader nazionali – continueremo a combattere contro questa iniqua riforma del lavoro».

Lucia Pignari

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