Stipendi in arrivo per i 130 dipendenti della Friges, azienda di termosanitari. Il cavillo burocratico che impediva lerogazione delle mensilità per lazienda in concordato di continuità
Stipendi in arrivo per i 130 dipendenti della Friges, azienda di termosanitari. Il cavillo burocratico che impediva lerogazione delle mensilità per lazienda in concordato di continuità potrebbe essere superato. Il condizionale è comunque dobbligo perché la decisione è rimandata al Tribunale di Acqui Terme chiamato a decidere sul caso. Da due settimane i dipendenti in cassa integrazione non ricevono lo stipendio di maggio. Il perché è stato spiegato ieri pomeriggio (giovedì) dallamministratore delegato Luca Marin il quale ha dichiarato che essendo questa precisa mensilità precedente alla domanda di concordato, datato 6 giugno 2013, non potrà essere erogata dallazienda ma inserita nel calderone della procedura di concordato e quindi liquidata successivamente dal Tribunale. Un intoppo che si traduce in un forte disagio per molti dipendenti.
Per venire incontro ai 130 lavoratori lazienda ha deciso di presentare un istanza al tribunale per chiedere di poter pagare la mensilità arretrata e nel frattempo si impegna a versare in anticipo, nei prossimi giorni, lo stipendio di giugno che essendo post-concordato può essere erogato, anche se pure in questo caso serve il via libera del tribunale. Una piccola, buona notizia che fa tirare un sospiro di sollievo in una situazione già esasperata.
I 130 dipendenti usufruiscono degli ammortizzatori sociali ma la loro scadenza è a breve. Lazienda è divisa in due società, la Friges Srl Box con 50 dipendenti e la Friges Spa con 63 dipendenti e diverse sono le condizioni dei lavoratori. La Box Spa è in cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività fino al 17 settembre. La Spa è in cassa ordinaria fino al 6 luglio. Una scadenza vicina tanto che venerdì 28 giugno era previsto un incontro negli uffici dellassessorato al lavoro della Regione per discutere il rinnovo della cassa di altri dodici mesi. Un incontro slittato alla prossima settimana su richiesta dellazienda che si è presa del tempo per modulare i termini dellaccordo con i sindacati.
Intanto procedono i sopralluoghi le trattative per la cessione dei rami dazienda. Sembra che alcune ditte siano interessate ai reparti della Friges. «Il nostro obiettivo» aggiunge Marin «è ora lacquisizione da parte di investitori interessati a mantenere a Calamandrana la produzione. Alcuni acquirenti si sono proposti ma non sono e non saranno valutate quelle offerte che non prendano in considerazione anche i dipendenti». Un obiettivo caro anche ai sindacati. «Siamo pronti a ragionare con chi avrà intenzioni serie sul futuro degli stabilimenti di Calamandrana» ha dichiarato Filippo Rubulotta segretario provinciale Fillea Cgil «puntiamo al reintegro del numero più alto di lavoratori senza che le posizioni economiche fin qui acquisite vengano azzerate». Dunque settimane ancora delicate per i lavoratori Friges. Prossima tappa di questa triste parabola lincontro di giovedì prossimo tra sindacati e lazienda, per discutere il rinnovo della cassa integrazione.