La Cisl ha dunque inaugurato il dicembre caldo degli scioperi. Lunedì mattina, in quasi tutta Italia, il sindacato è sceso in piazza a sostegno dei lavoratori della Pubblica Amministrazione, i quali
La Cisl ha dunque inaugurato il dicembre caldo degli scioperi. Lunedì mattina, in quasi tutta Italia, il sindacato è sceso in piazza a sostegno dei lavoratori della Pubblica Amministrazione, i quali si sono astenuti dal lavoro per il mancato rinnovo contrattuale. Una situazione che ormai perdura da sei anni per chi opera nel mondo della scuola, della sanità e dei servizi. Ad Asti, i sindacati e i dipendenti pubblici che hanno aderito all'iniziativa della CISL si sono dati appuntamento in piazza Alfieri davanti al Palazzo della Prefettura per un sit-in di protesta. «Il mancato rinnovo dei contratti ha fatto perdere in busta ai lavoratori del settore pubblico dai due mila ai quattro mila euro l'anno» hanno lamentato dalla CISL.
E questo è solo l'inizio: il 9 dicembre si fermeranno i giudici onorari dei tribunali aderenti a Federmot e i lavoratori di poste di Cobas, Cub e Usb. L'11 sera inizia lo sciopero della divisione Cargo di Trenitalia mentre il 12 a incrociare le braccia saranno i dipendenti del comparto trasporti. Cambia data, invece, lo sciopero generale della CGIL che scende in campo con la UIL. Inizialmente previsto per venerdì 5, lo sciopero è stato posticipato al 12 dicembre e risponderà allo slogan "Così non va!". Lo scopo della mobilitazione è quello di protestare contro le scelte del Governo e sostenere le proposte sindacali in merito alla riforma della Pubblica Amministrazione, Jobs Act, Legge di Stabilità e Politica economica.
L'astensione avrà durata pari all'intera giornata lavorativa per tutti i lavoratori pubblici e privati. Da segnalare l'iniziativa della CISL FIT che in questi giorni, anche ad Asti, porta avanti una campagna a favore dello "Sciopero Intelligente" legato al settore trasporti. In sostanza, si chiede la modifica degli artt. 1-2 della Legge146/90 e dunque la sospensione dei finanziamenti statali nei confronti delle aziende in regime di sovvenzione pubblica in coincidenza delle giornate di sciopero dei loro dipendenti.