L'operazione è andata in porto e il governo Renzi si loda affermando di avere salvato quattro banche in grave sofferenza, senza l'intervento dello Stato. E già, perché a pagare, questa
L'operazione è andata in porto e il governo Renzi si loda affermando di avere salvato quattro banche in grave sofferenza, senza l'intervento dello Stato. E già, perché a pagare, questa volta, sono stati i risparmiatori. Non tanto gli azionisti, che avendo investito in capitale di rischio sono consapevoli di poter guadagnare, ma anche di perdere tutto. Qui si parla di piccoli risparmiatori che hanno investito i risparmi di una vita nelle obbligazioni delle banche di cui erano correntisti, consigliati a volte da consulenti di cui si fidavano. Si tratta delle "obbligazioni subordinate" che, coperte dall'orpello dell'investimento buono, nascondono, invece alcuni pericoli. E questo è quanto capitato a decine di migliaia di risparmiatori italiani, correntisti delle quattro banche "salvate" dall'operazione governativa e più precisamente CariFerrara, Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti.
A queste banche, però, non è ancora stato applicato il "bail-in" che entrerà in vigore solo il 1° gennaio 2016. Cosa significa questo? Significa che dal 1° gennaio tutte le banche italiane che dovessero trovarsi in sofferenza, pena il fallimento, verranno "sistemate" con i soldi degli azionisti, degli obbligazionisti che hanno acquistato obbligazioni subordinate, ma anche degli obbligazionisti che hanno acquistato obbligazioni normali. E questo non è tutto. Finito di confiscare questo patrimonio, verranno presi di mira tutti i conti correnti sopra i 100mila euro, assorbendo completamente l'eccedenza. La notizia ha fatto il giro d'Italia e subito la preoccupazione dei piccoli risparmiatori è salita alle stelle. Anche ad Asti è stato un susseguirsi di telefonate alle banche per avere chiarimenti circa i propri risparmi e garanzie sugli investimenti effettuati. Nella nostra città, fortunatamente, non ci sono banche in sofferenza, quindi, per il momento, i cittadini dovrebbero dormire sonni tranquilli.
Ma di questi tempi è sempre meglio stare all'erta e tenersi informati sugli andamenti dei mercati finanziari e delle banche. Perché? Perché chi ha effettuato degli investimenti nei portafogli dei fondi comuni bilanciati o obbligazionari, potrebbe incappare inconsapevolmente nelle obbligazioni subordinate a rischio. Potrebbe essere che questo fondo abbia investito una parte del proprio patrimonio nelle obbligazioni subordinate di una banca "decotta". Se quelle obbligazioni subordinate dovessero improvvisamente valere zero, anche il vostro fondo di investimento perderebbe in valore la percentuale destinata alle obbligazioni diventate carta straccia. Quindi, per precauzione, è sempre meglio verificare quale tipo di investimento la banca abbia effettuato con i vostri soldi.
Flavio Duretto