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Maina, la fabbrica dei giganti d’acciaio si amplia

Asti, la storica azienda ha realizzato una nuova sede. Esporta in 90 Paesi e ha due filiali in Cina e India

Riuscite ad immaginare quante sono 7 mila tonnellate di acciaio? È la quantità di materiale che ogni anno entra ed esce nei capannoni della Maina Spa, in corso Alessandria. Lo storico stabilimento, fondato nel 1886 da Carlo Maina e rimasto dopo 139 anni in mano alla famiglia (oggi presidente è Francesca Maina, Ad il marito Fiorenzo Orlandinotti) è tra i leader mondiali del settore, organi di trasmissione per grandi impianti industriali: ruote dentate, cardani e giunti destinati ad acciaierie e grossi complessi industriali soprattutto nel settore siderurgico. Un marchio che si sta imponendo sui mercati esteri (esporta in 90 Paesi del mondo) ed ha due filiali commerciali, una in India ed una in Cina: per venire incontro alle richieste dei clienti, Maina sta ampliando la sede. Da qualche settimana è diventato operativo il nuovo capannone, 4 mila metri quadrati, a poche centinaia di metri dalla sede storica (che si sviluppa su 25 mila metri quadrati), ricavato dal riallestimento di una precedente struttura.

Un investimento che non è solo un ampliamento: «L’idea – spiega Fiorenzo Orlandinotti – è di ridisegnare il processo produttivo, rendendolo più efficiente, veloce, economico. Portiamo in azienda alcune lavorazioni che fino ad oggi erano eseguite fuori mantenendo così il controllo su tutti i passaggi, ulteriore garanzia per il cliente finale». Una scelta che rispecchia la storia e il Dna di questa azienda: «Abbiamo sempre scelto di restare qui dove tutto è nato – spiega Francesca Maina, quarta generazione della famiglia – D’altra parte investiamo molto nella formazione del personale e spostarci vorrebbe dire perdere un grande patrimonio di professionalità».

Dallo stabilimento, che è rimasto dove fino al primo dopo guerra c’era la storica fonderia che produceva anche i tombini che si trovano ancora oggi in città, escono pezzi che possono arrivare a pesare diverse tonnellate, lunghi anche 15 metri. E se all’occhio profano sembrano solo enormi pezzi di acciaio, sono il frutto di lavorazioni altamente tecnologiche: «Qui si sta attenti al millesimo di millimetro – precisa Orlandinotti – se un pezzo non è più che perfetto può causare danni rilevanti all’impianto a cui viene applicato. Abbiamo un ufficio qualità che opera con i macchinari più innovativi per garantire la massima perfezione del prodotto».

Maina occupa circa 130 addetti e prevede una decina di nuove assunzioni per il nuovo stabilimento dove sarà posizionata una singola linea produttiva ed entrerà a pieno regime entro 3 – 4 mesi. Il fatturato 2024 supera i 42 milioni del 2023. Molta attenzione è dedicata alla sostenibilità: «Qui non si svolgono attività inquinanti – precisano Maina e Orlandinotti – verniciatura e trattamenti termici si effettuano in siti fuori Asti specializzati per quel tipo di lavorazione. Sulla sede principale abbiamo installato 5000 metri quadrati di pannelli, con una potenzialità di 550 mila Kwh che coprono il 20% circa del fabbisogno energetico dell’azienda. E contiamo di ampliare l’impianto».

Il caro energia ha pesato sulle bollette aziendali («fino ad un milione in più l’anno»), ma nonostante i timori di una possibile crisi legata soprattutto all’automotive, alla Maina si respira aria di fiducia: «Le crisi sono cicliche, poi si riparte: noi ci stiamo già attrezzando».

(foto servizio Agostino Santangelo)

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