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Ciani e Calella
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Marco Ciani: “Ecco le tre direttrici per lo sviluppo”

Intervista al segretario generale uscente della Cisl Alessandria – Asti, oggi e domani a congresso a Nizza Monferrato

«Stiamo vivendo in un periodo storico caratterizzato da profonde transizioni – si pensi al digitale e all’energia – che avranno un impatto rilevante sul tessuto produttivo ed economico generale. Per questo bisogna ragionare su come governare questa fase sul territorio, a breve ma soprattutto a lungo termine».
A parlare è Marco Ciani, segretario generale Cisl Alessandria Asti. L’obiettivo di cui parla fa riferimento al congresso del sindacato – che conta 50mila iscritti tra Asti e Alessandria – in programma oggi (martedì) e domani al Foro Boario di Nizza Monferrato.
Intitolato appunto “Governare le transizioni”, vedrà due giornate di lavoro in cui verranno toccati temi caldi a livello nazionale e locale. Parimenti, si procederà anche all’elezione del consiglio generale che a sua volta provvederà all’elezione della segreteria e dell’esecutivo. Prevista la riconferma della segreteria uscente, composta, oltre che da Ciani, da Stefano Calella (segretario generale aggiunto) e Cristina Vignolo (componente di segreteria).

Governare la transizione

Ciani, come può il territorio astigiano governare questa fase di transizione?
Attraverso tre direttrici principali. Innanzitutto la formazione e la riqualificazione professionale, per colmare il disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e quelle presenti nella società, attraverso il Polo universitario astigiano, gli Enti bilaterali e i fondi dedicati a questo scopo. Quindi il turismo, in cui però l’Astigiano va inserito in un sistema unico di promozione di Langhe e Monferrato per intercettare maggiormente i flussi dall’estero. Infine la logistica. Va bene che il nostro territorio sta per entrare nel zona logistica semplificata, ma se non si vuole perdere l’occasione di diventare il retroporto di Genova, vista la molteplicità di candidati, è bene che gli attori del territorio smettano di organizzare convegni e creino opportunità concrete, coordinandosi anche con RFI (Rete ferroviaria italiana). A questo proposito è stato anche fatto un lavoro di sintesi dal Polo universitario, nell’ambito del Tavolo per lo sviluppo, che non va lasciato cadere. Da alcuni decenni il territorio vive in una condizione non esaltante. Ora, grazie anche ai fondi del PNRR, si affacciano opportunità grazie a cui potrebbe risalire la china. Ma lo sviluppo va programmato, guardando una generazione avanti e fissando in modo preciso l’obiettivo: una crescita economica che garantisca uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale.

Il sindacato e il congresso

Passando alle tematiche interne, qual è lo stato di salute del sindacato come corpo intermedio oggi?
Sicuramente con il lockdown abbiamo svolto un’importante funzione sociale, senza far mai mancare l’attività di Caf e patronati, offrendo aiuto a livello di volontariato e, a volte, anche solo informazioni, grazie al nostro radicamento sul territorio.
Detto questo, in Italia, tra confederali e autonomi oltre 10 milioni di cittadini hanno la tessera di una sigla sindacale. E siccome la tessera ha un costo non indifferente, significa che ritengono utile l’iscrizione. Certo, spesso sentiamo dire che in passato ottenevamo di più a favore dei lavoratori, ma bisogna ricordare che il contesto era molto diverso. Pensiamo agli anni Settanta. Si arrivava da anni in cui la rappresentatività sindacale nelle aziende non esisteva, per cui i passi di crescita erano molto evidenti. Ma, soprattutto, non esisteva la globalizzazione, e quindi la delocalizzazione. Banalmente, era più facile lottare per un aumento di stipendio senza rischiare che l’azienda andasse a produrre dove il costo del lavoro è più basso.
Cosa rappresenta per voi il congresso?
Un importante momento di democrazia interna per tracciare le nuove linee programmatiche. Sarà la sintesi dei congressi di categoria e precederà il congresso regionale (a Torino il 28 e 29 marzo) e quello nazionale (a Roma dal 25 al 28 maggio).

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