Lo ha deciso lAsl, in seguito a difficoltà a livello di organico. Non si potrà assumere per effettuare sostituzioni di personale sanitario. Una delibera regionale prevede anche il blocco per il 2014 e il 2015. Le proteste dei sindacati: «Finora il sistema ha retto grazie alla buona volontà del personale, ma in futuro non potrà più farcela». L'Asl: «Nessuna conseguenza sul pronto soccorso»
Dal 1° luglio il reparto di Medicina B dellospedale Cardinal Massaia perderà temporaneamente 12 posti letto sui 48 attuali. Lo ha deciso lAsl, in seguito a difficoltà a livello di organico aggravate dalla delibera regionale dello scorso 31 maggio, che prevede il blocco totale del turn over del personale sanitario per tutto il 2013. In sostanza, in virtù di questo provvedimento lAsl non può assumere per effettuare sostituzioni di personale sanitario (per quello non sanitario il blocco era già in vigore) ad eccezione di particolari deroghe che saranno concesse alla presenza di determinati requisiti. Non solo. La delibera prevede il blocco, con percentuali variabili attorno al 50%, anche per il 2014 e il 2015. Il provvedimento regionale ha suscitato le proteste dai sindacati Fp Cgil e Uil Fpl, che giovedì pomeriggio hanno organizzato un sit-in sotto la sede dellassessorato regionale alla Sanità, dove era presente anche una delegazione astigiana.
«Come Fp Cgil – spiega Barbara Tinello, responsabile sanità della categoria sindacale a livello provinciale – vogliamo denunciare la situazione in cui si trova lazienda sanitaria, costretta ad assumere provvedimenti determinati dalla carenza di personale che ormai caratterizza il settore sanitario, conseguenza dei tagli di risorse decisi a livello nazionale e delle determinazioni della Regione. Tagli che si stanno susseguendo da tempo e che, come noi avevamo previsto, causeranno una riduzione dei servizi. Finora lAsl di Asti ha retto grazie alla buona volontà del personale, ma in futuro non potrà più farcela se non ci sarà uninversione di rotta». Per quanto riguarda, nello specifico, il reparto di Medicina B, Tinello sottolinea come «nonostante la riduzione dei posti letto lo staff sanitario sarà impossibilitato a seguire i pazienti ricoverati fuori reparto, dove ci sono posti liberi, con conseguente sovraffollamento del Pronto soccorso».
Tinello spiega anche lopinione del sindacato a questo proposito. «Il caso di Medicina B – spiega – dimostra come la rete di servizi sul territorio cui indirizzare i pazienti dopo il ricovero in questo particolare reparto non è sufficiente. Un problema, anche questo determinato dalla carenza di risorse, di cui però dovrebbero occuparsi anche i sindaci dellAstigiano, facendo sentire la loro voce in Regione». Interpellato sulla questione, il direttore amministrativo dellAsl, Massimo Corona, ammette le difficoltà causate dalla delibera ma non le conseguenze sul Pronto soccorso, ricordando che la pratica di ricoverare i pazienti in altri reparti è stata nettamente limitata. «La decisione regionale – afferma – è intervenuta in una situazione già affaticata. Entrambi i reparti di Medicina interna dellospedale, infatti, registrano un significativo numero di assenze di personale medico, per gravidanze e richieste di aspettativa.
Per far fronte a queste assenze negli ultimi mesi abbiamo attuato alcuni interventi, tra cui la condivisione del personale tra i due reparti e il ricorso ad assunzioni a tempo determinato. Il problema si è però aggravato con le dimissioni, per passaggio ad unaltra azienda, di un medico assunto per una supplenza. Il nostro obiettivo era, ovviamente, sostituirlo, ma la recente delibera regionale ci ha bloccati». «Di conseguenza – prosegue – siamo stati obbligati a decretare la chiusura temporanea di 12 posti letto fino a quando non avremo il via libera allassunzione (fatto non scontato, ndr) da parte della Regione, cui abbiamo fatto subito richiesta di deroga alla delibera». Lorganico di Medicina B comprende, per quanto riguarda il personale medico, un direttore e 11 medici (di cui 2 assenti per aspettativa e uno assegnato temporaneamente alla Medicina A); per quanto riguarda il personale infermieristico 1 caposala, 24 infermieri in reparto, una infermiera in maternità, uno assegnato alla Medicina A, quattro agli ambulatori.
Lorganico si completa con 11 operatori socio-sanitari più una operatrice in maternità.
«Dal 2011 – conclude Corona – dobbiamo rispettare il tetto dellorganico. Il problema, però, non è nei numeri che ci sono stati assegnati, ma nel fatto che non possono essere utilizzati al 100%. Finora abbiamo sopperito con ristrutturazioni interne, ma, vista la delibera, penso che i prossimi mesi saranno complicati, anche se, fortunatamente, non dovremo intervenire con ulteriori chiusure di posti letto».
Elisa Ferrando