Voglia di mettersi in gioco, fare rete con gli operatori del settore ma soprattutto mettere in campo tante idee per promuovere il territorio e intercettare i flussi turistici provenienti
Voglia di mettersi in gioco, fare rete con gli operatori del settore ma soprattutto mettere in campo tante idee per promuovere il territorio e intercettare i flussi turistici provenienti dallestero. Sono gli obiettivi che si è posto Meet Piemonte, associazione culturale nata da poco nel Sud Astigiano con lambizione di muovere i primi passi lungo le sponde di Belbo e Tanaro per poi abbracciare lintera regione.
A ideare questa associazione che riunisce non solo alcune guide turistiche neopatentate al corso APRO di Canelli ma anche professionisti di navigata esperienza, sono stati Matteo Campagnoli, Marco Scaglione, Elisa Occhetti e Alessandra Gallo. «Non nascondo che lidea di creare unassociazione di questo tipo sia nata in classe, durante le lezioni del corso di guida turistica a Canelli e dal confronto con alcuni compagni» svela Matteo Campagnoli abbiamo pensato di creare unassociazione che mettesse in contatto tra loro ristoratori, albergatori ma anche enti locali e tour operator allo scopo di pianificare percorsi culturali o pacchetti turistici da presentare ai visitatori».
Tra i primi comuni a rispondere interessati alliniziativa, quelli della comunità Valtiglione e Dintorni con i quali si è concluso nel novembre scorso un progetto della durata quinquennale in cui si coniugherà cultura e turismo in una serie di iniziative e percorsi turistici in cui troverà spazio anche lenogastronomia. «Questo progetto è nato mettendo a confronto gli addetti ai lavori e sono emersi spunti interessanti. Per esempio che il nostro territorio può offrire molto al cosiddetto turismo sportivo. Le squadre giovanili, soprattutto di calcio, sono interessate a località come la nostra per i ritiri. Muovono inoltre centinaia di persone tra staff o parenti in visita, potenziali turisti che potremmo intercettare» spiega Campagnoli.
Quel che serve, al territorio, è però un cambio di mentalità, la convinzione di possedere lappeal giusto per attirare visitatori anche dallestero. «Nonostante quanto si possa credere, i singoli operatori astigiani come ristoratori o albergatori sono già pronti ad accogliere flussi importanti. Ciò che manca è il coordinamento tra i diversi soggetti ma noi siamo qui per questo» spiega Matteo Campagnoli. E che lAstigiano abbia ottime potenzialità lo confermano anche le rilevazioni dellENIT (LEnte Nazionale per il Turismo). Il turismo di collina piace soprattutto a chi proviene dal Nord Europa. E una forma di vacanza che si traduce in trequattro giorni di permanenza in cui lospite richiede buona cucina, buon vino, attività allaria aperta ma anche visite culturali il tutto con tempi slow perché la parola dordine è rilassarsi. Una filosofia che Meet Piemonte intende sposare. Lassociazione sarà ufficialmente presentata a gennaio e in quelloccasione punta a raccogliere i contatti e linteresse di altri operatori del settore. Un comparto che secondo i dati del CISET, è in crescita.