Due società, sulle quali al momento vige il massimo riserbo, hanno manifestato interesse alla procedura di cessione avviata dal Mercatone Uno nell'ambito del concordato preventivo. La notizia è
Due società, sulle quali al momento vige il massimo riserbo, hanno manifestato interesse alla procedura di cessione avviata dal Mercatone Uno nell'ambito del concordato preventivo. La notizia è emersa nel corso dell'incontro convocato nei giorni scorsi in Regione dall'assessore al lavoro Gianna Pentenero per discutere, insieme ai rappresentanti sindacali, alla proprietà, al presidente della città metropolitana, ai presidenti di Provincia e ai sindaci dei Comuni in cui Mercatone Uno ha dei punti vendita, la delicata situazione economica in cui versa il marchio emiliano specializzato nella vendita di mobili, elettrodomestici e prodotti per la casa.
Un indebitamento di 425 milioni di euro a fronte di un fatturato in costante flessione che nel 2014 è sceso a poco più di mezzo miliardo preoccupa non poco amministratori locali e dipendenti: 3700 in tutta Italia, di cui 400 piemontesi e 30 astigiani, impiegati nel punto vendita inaugurato nel 2001 a Villafranca. Alle manifestazione di interesse seguiranno ora i necessari approfondimenti sia da parte dei potenziali investitori sia da parte della proprietà Mercatone Uno. La preoccupazione di sindacati, dipendenti e amministratori è che i potenziali compratori siano interessati ad acquisire solo la metà più produttiva dei 79 punti vendita presenti in tutta Italia e che significherebbe per gli altri chiusura o vendita a singoli imprenditori.
Pentenero, rimarcando l'impegno dell'azienda affinché il gruppo mantenga il suo peso sul mercato, ha dichiarato che i punti vendita toccati verranno portati dalla Regione al tavolo nazionale e ha garantito che, nel caso si rendesse necessario, l'assessorato metterà in campo ogni competenza possibile, in termini di ricollocazione e di politiche attive, nonché, eventualmente, di attività di formazione per il personale assunto. «Naturalmente – ha concluso l'assessore – speriamo in una definizione positiva della vicenda, perché non vogliamo perdere in termini economici e occupazionali il valore che Mercatone Uno riveste oggi nella nostra regione».
Lunedì pomeriggio i dipendenti del Mercatone Uno di Villafranca, riuniti in assemblea con la rappresentanza sindacale, hanno espresso la loro preoccupazione per il destino dell'azienda e del punto vendita astigiano. Preoccupazione alla quale si aggiunge il sindaco Guido Cavalla che sottolinea come le voci di crisi contribuiscano ad allontanare ulteriormente i clienti con il risultato di peggiorare la già delicata situazione economica del gruppo. Al tavolo regionale seguirà il 12 marzo un vertice nazionale presso il ministero dello Sviluppo Economico mentre il 19 marzo scade il termine entro il quale il tribunale di Imola deciderà se concedere o meno il concordato.
Marzia Barosso