E stata sottoscritta martedì, a Roma, tra Confimi Impresa Meccanica e i sindacati Fim Cisl e Uilm Uil, lipotesi di accordo per il Contratto collettivo nazionale della piccola e media industria
E stata sottoscritta martedì, a Roma, tra Confimi Impresa Meccanica e i sindacati Fim Cisl e Uilm Uil, lipotesi di accordo per il Contratto collettivo nazionale della piccola e media industria metalmeccanica e dellinstallazione di impianti. Documento che, a livello locale, sarà il contratto di riferimento delle aziende metalmeccaniche che fanno parte di Api Asti, associazione di categoria che comprende circa 200 piccole e medie imprese di vari settori merceologici. Lassociazione, infatti, da alcuni mesi ha lasciato Confapi per aderire a Confimi Impresa (Confederazione dellindustria manifatturiera italiana e dellimpresa privata), che comprende circa 20mila imprese associate ed è presente con 20 sedi in tutta Italia. «Abbiamo costruito un accordo – ha commentato Riccardo Chini, presidente di Confimi Impresa Meccanica – con lobiettivo principale di mettere al centro il valore del lavoro e dellimpresa».
Soddisfatto anche Andrea Cirio, presidente di Api Asti. «E un passo di fondamentale importanza commenta – per tutte le imprese metalmeccaniche aderenti alla nostra associazione e non solo. Si tratta di un nuovo contratto con aspetti migliorativi e con caratteristiche più rispondenti alle esigenze del momento. Sicuramente un gran risultato a fronte di un duro lavoro di confronto fra la nostra associazione datoriale Confimi Impresa e gli organismi sindacali Fim Cisl e Uilm Uil. Unico rammarico che posso avere in proposito è quello di non vedere la firma della Cgil che, con un accordo in extremis con il sistema Confapi, ha ritenuto di non dover partecipare. Sono sicuro – continua – che avremo un gran numero di imprese metalmeccaniche che, in virtù della bontà del nuovo accordo contrattuale, decideranno di aderire alla nostra associazione, come peraltro sta succedendo in molte altre città dItalia, a conferma che siamo il soggetto più rappresentativo nel mondo delle PMI italiano».
A livello salariale è stato quindi concordato un incremento di 130 euro medi a regime. Inoltre sarà erogata una somma una tantum onnicomprensiva di 105 euro. Il contratto ha durata triennale e scadrà il 31 maggio 2016. Confimi Impresa meccanica, Fim e Uilm auspicano quindi che «anche altre organizzazioni sindacali sottoscrivano laccordo raggiunto». Dichiarazione che riporta alla divisione a livello sindacale sul rinnovo del contratto per le tute blu della piccola e media impresa, che da alcune settimane sta accendendo il dibattito anche a livello locale. La spaccatura è nata dopo che, a fine luglio, la Fiom Cgil ha sottoscritto a livello nazionale lipotesi di accordo per il rinnovo del contratto Confapi, mentre Fim e Uilm non hanno firmato (siglando successivamente, come detto, quello di Confimi). Ne è nata una discussione a livello locale, con Fim Cisl e Uilm che hanno sottolineato come «la Fiom ha firmato un accordo al ribasso (131 euro di aumento in 41 mesi), dopo che ci aveva criticato sul contratto Federmeccanica (che prevedeva 130 euro in 36 mesi)», per poi contestarne alcuni punti della parte normativa.
La Fiom ha quindi convocato mercoledì una conferenza stampa per replicare alle accuse con dati alla mano. Il segretario provinciale Pietro Bonaudi, affiancato da Claudio Chierchiello, ha infatti presentato i risultati del referendum relativo al nuovo contratto Confapi attuato in 8 fabbriche astigiane (tra cui i 4 stabilimenti Dierre). Gli aventi diritto al voto erano 896: hanno votato in 532 (pari al 59,3%), di cui 410 (77%) hanno espresso il loro sì sul nuovo contratto e 119 (23%) hanno invece detto no. «Quando ci sono diferenze tra sindacati su questioni importanti come questa – ha sottolineato Bonaudi – è giusto che la parola vada ai lavoratori. Noi labbiamo fatto in modo trasparente e certificato, ed è emerso che il 77% dei lavoratori è daccordo col contratto Confapi».
I due sindacalisti hanno quindi difeso i punti del documento contestati dalle altre organizzazioni sindacali. «E vero che laumento prevede 1 euro in più rispetto a Federmeccanica – hanno sottolineato – ma non bisogna dimenticare che alleuro in busta paga si aggiungono 5 euro che vanno a finanziare un fondo bilaterale a supporto delle prestazioni a favore di lavoratori e aziende».
Dopodiché hanno focalizzato lattenzione su alcuni punti relativi alla parte normativa: «Il contratto Confapi – afferma – garantisce alcuni punti importanti: ad esempio, il trattamento malattia, che nel nostro accordo non si decurta dopo il quarto giorno (come invece è previsto nel contratto Federmeccanica), e la regolamentazione degli orari di lavoro, che non dà la possibilità alle aziende, in ultima istanza, di cambiare orario unilaterlmente, come invece prevede il documento Federmeccanica».