I dati della cassa integrazione in Piemonte, e in particolare nell'astigiano, relativi al IV trimestre del 2014 registrano un netto miglioramento sia rispetto al trimestre precedente sia in
I dati della cassa integrazione in Piemonte, e in particolare nell'astigiano, relativi al IV trimestre del 2014 registrano un netto miglioramento sia rispetto al trimestre precedente sia in relazione allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo il rapporto dell'Osservatorio Cisl regionale le ore di cassa integrazione autorizzate in Piemonte nel IV trimestre 2014 sono 24 milioni, nell'ultimo trimestre del 2013 erano quasi il doppio, 40 milioni. Il dato provinciale più confortante è quello di Asti che, con 3.152.975 ore autorizzate nel 2014, registra il risultato migliore degli ultimi quattro anni, pari a un -30% circa rispetto all'anno precedente (4.457.753) e a un -56% rispetto al 2012, l'anno più difficile, con 5.627.574 ore autorizzate. Seguono Cuneo (-25%), Alessandria (-175), Vercelli (-15%). Meno positivi i trend di Torino (-4,6%), Verbania (-1,4%) e Novara (stabile). Biella, pur riscontrando un calo generale in linea con la media regionale, vede in crescita il numero di ore di cassa integrazione nel settore industriale (4,8%).
Ancora a livello regionale, rispetto al III trimestre 2014, sono cresciute le autorizzazioni per la cassa ordinaria (8,8 milioni di ore, +27,7%), più che dimezzate quelle per la cassa straordinaria (13 milioni, -57%) mentre restano stabili le autorizzazioni per la cassa in deroga (2,3 milioni di ore). Per quanto riguarda, più nello specifico, i settori destinatari degli ammortizzatori sociali nell'astigiano bene l'industria, le cui richieste diminuiscono passando dal 78,93% del 2013 al 75,12% del 2014, male il settore dell'edilizia che segna una significativa crescita di utilizzo di ore salite dall'8,91% del 2013 al 12,31% dell'anno appena concluso. Stabili artigianato e commercio.
Dati che per Sergio Didier, segretario generale Cisl Alessandria-Asti fanno ben sperare: «Per mettere la parola fine alla grande crisi però, occorre l'impegno di tutti, dai datori di lavoro, alle forze sociali, alle istituzioni, e la scelta di investire su sviluppo e occupazione». «Dati certamente positivi se confrontati con quelli degli anni precedenti e che vanno ad aggiungersi a timidi segnali di ripresa in alcuni settori – aggiunge Tonio Anselmo, Segretario Cisl Alessandria-Asti con delega alle Politiche dell'Industria – ma non dobbiamo dimenticarci dei numeri che arrivano sulle chiusure aziendali e sui fallimenti, per i quali il Nord Ovest detiene la maglia nera d'Italia».
Nei primi nove mesi del 2014 (dati Cerved) le aziende fallite in quest'area sono aumentate del 4,2% con una perdita occupazionale stimata in circa 56.000 posti di lavoro.
Marzia Barosso