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Economia

Nel primo mese di saldi
le vendite non decollano

Tutto come da copione. I saldi estivi sono cominciati un mese fa, esattamente sabato 4 luglio, con sconti piuttosto elevati, solitamente dal 30% in su, sia perché i commercianti avevano fretta di

Tutto come da copione. I saldi estivi sono cominciati un mese fa, esattamente sabato 4 luglio, con sconti piuttosto elevati, solitamente dal 30% in su, sia perché i commercianti avevano fretta di accaparrarsi le vendite sia perché, dato che il mercato è ormai caratterizzato da sconti di ogni tipo tutto l’anno, le riduzioni basse non interessano più a nessuno. Ma, dopo una settimana di “boom”, le vendite hanno cominciato a scemare. E il percorso “in discesa” continua ancora. A tracciare un bilancio di questo primo periodo, a metà della stagione degli sconti che termina sabato 29 agosto, è Dino Penna, presidente provinciale Federmoda – Ascom Confcommercio.

«La stagione primavera/estate – afferma – a livello di vendite non è andata molto bene per l’abbigliamento e calzature, ovvero per i settori coinvolti principalmente dall’attuale stagione degli sconti, nonostante le condizioni atmosferiche siano state perfette dal nostro punto di vista, dato che non hanno influenzato gli acquisti in alcun modo. La ragione di questo andamento è dovuta al basso potere d’acquisto delle famiglie, legato alla crisi economica che il nostro territorio sta ancora soffrendo.

In tale situazione i saldi sono utili sia per liberare i magazzini della merce invenduta (dato che alla fine dell’anno paghiamo le tasse anche sui capi rimasti in negozio) sia per compensare le spese fatte nei mesi precedenti per acquistare la nuova collezione autunno/inverno. Purtroppo non è andata così, dato che, in base alle nostre rilevazioni, si può dire che i saldi estivi 2015 abbiano segnato, finora, un – 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Cifra negativa destinata a rimanere tale, perché nelle prossime settimane le vendite in saldo continueranno a scemare. Anzi, in alcuni negozi si vendono già i capi della nuova collezione».

Una curiosità sulla tipologia delle vendite in saldo effettuate nelle scorse settimane: sono andati a ruba articoli molto estivi, soprattutto a livello di abbigliamento, visto il caldo torrido che ha caratterizzato luglio e che ha colto impreparati, a livello di guardaroba, i cittadini, dato da tempo non si vedevano temperature così alte in estate. «A detta dei clienti – continua Penna – alcuni capi erano introvabili. Sia perché su di essi si è incentrata l’attenzione della gente, sia perché ormai i commercianti (ad eccezione delle catene di negozi) scelgono di fare poco magazzino e di non riassortire, date le spese che impone, alla fine dell’anno, la merce invenduta».

A fotografare un andamento simile alla stagione dei saldi 2014 è invece Gioacchino Falcone, direttore provinciale di Confesercenti. «Il bilancio di questo primo mese – commenta – è in linea con quello dell’anno scorso, quindi sempre sotto le aspettative. I saldi dovrebbero servire a risolvere i problemi della stagione precendente, e invece si possono definire anche quest’anno “senza infamia senza lode”. Abbiamo notato qualche vendita in più sull’abbigliamento bambino e qualche lieve flessione sui capi uomo/donna. Quel che è certo è che più del 50% dell’incasso dei saldi si effettua la prima settimana».

Elisa Ferrando

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