Un calo di 48 imprese cooperative, pari al – 15,6%. E’ quello registrato tra il 2019 e il 2023 in provincia di Asti, come emerge dall’indagine sul clima di fiducia delle imprese cooperative nelle province di Alessandria e Asti, presentato nei giorni scorsi dalla Camera di commercio, cui hanno contribuito AGCI Piemonte, Legacoop e Confcooperative.
«E’ l’anno zero di questa indagine, che viene proposta da tempo in altre zone del Piemonte – ha affermato Gianpaolo Coscia, presidente dell’Ente camerale – e che ci proponiamo di continuare nei prossimi anni».
I dati
Ragionando su valori assoluti, le imprese cooperative nell’Astigiano sono 259, contro le 531 di Alessandria. Nella nostra provincia rappresentano l’1,2% del totale delle imprese, in linea con i dati alessandrini, regionali e nazionali.
Una differenza significativa si registra però a livello settoriale. Per quanto riguarda l’Astigiano il settore più rappresentato è l’agricoltura (75 cooperative), considerando anche il numero elevato di cantine sociali, mentre il secondo è legato a sanità e assistenza sociale, che però viene distaccato in modo notevole, considerando che conta 35 cooperative. Nell’Alessandrino, invece, prevalgono i settori legati a “noleggio, agenzie di viaggio e supporto alle imprese” (78 cooperative) e “sanità e assistenza sociale” (76).
Prendendo poi in considerazione un periodo di tempo più lungo è emerso che nell’Astigiano, tra il 2019 e il 2023, è stato registrato un calo del numero di cooperative del 15,6% (contro il – 5,7% di Alessandria), ma il numero degli addetti ha tenuto, in quanto ha registrato una diminuzione del – 0,5%, che ha portato a registrare nel 2023 3.962 lavoratori (contro il – 11,2% di Alessandria, dove si contano 10.151 addetti). «La ragione – ha spiegato Coscia – è legata al fatto che, come nel caso delle imprese in generale, molto cooperative si sono aggregate, soprattutto in agricoltura».
Le cooperative giovanili, femminili e straniere
E’ stata poi focalizzata l’attenzione sul mondo delle cooperative giovanili, femminili e straniere. «Nel primo caso – ha spiegato Alain Bocchio (Ufficio analisi economica dell’Ente camerale) – l’Astigiano conta 11 società cooperative, per un totale di 214 addetti, mentre quelle femminili, guidate da donne, sono 64, per un totale di 1.794 addetti, in entrambi i casi con lo stesso peso (circa 24%) sul totale delle imprese totali. Per quanto riguarda, invece, le cooperative straniere, sono 51 per un totale di 598 addetti e rappresentano il 19,7% del totale. Ad Asti, quindi, una cooperativa su cinque è guidata da stranieri. Ma, a differenza delle imprese in generale, non sono cresciute nel tempo, ma sono rimaste invariate.
La difficoltà a reperire personale
Infine, per quanto riguarda il clima di fiducia, è emerso che il 29% delle cooperative intervistate ha avuto difficoltà a reperire il personale per mancanza di candidati, mentre il 23% ha avuto problemi per inadeguatezza delle competenze. Una situazione confermata durante la presentazione da Barbara Daniele, responsabile territoriale Alessandria-Asti Legacoop Piemonte. «Le difficoltà – ha spiegato – sono dovute a molteplici fattori: il calo demografico, la diminuzione dei cittadini attivi per l’invecchiamento della popolazione e un approccio al lavoro che sta cambiando, dato che le persone cercano sempre più la conciliazione tra famiglia e lavoro, difficile per esempio per i mestieri di cura e assistenza. Detto questo, le cooperative sono comunque impegnate nel rinnovo dei contratti e nella diffusione della conoscenza del settore tra i giovani».