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Economia

Nizza Docg, al Ministero
si discute il nuovo disciplinare

Un'altra tappa verso il riconoscimento del "Nizza docg": oggi alle 15,30 il Ministero delle Politiche Agricole ha convocato il pubblico accertamento per il nuovo disciplinare. Secondo la

Un'altra tappa verso il riconoscimento del "Nizza docg": oggi alle 15,30 il Ministero delle Politiche Agricole ha convocato il pubblico accertamento per il nuovo disciplinare. Secondo la procedure, sarà infatti da modificare e adeguare il disciplinare in vigore della Barbera d'Asti docg, dal quale la nuova "super Barbera", che prende il nome dalla città del cardo gobbo, verrà tolta, diventando denominazione d'origine autonoma. Finora la definizione era infatti quella di Barbera d'Asti Superiore, sottozona Nizza.

Sede dell'incontro sarà il Consorzio di Tutela dell'Asti, a Isola, in strada Valtiglione 78, nei pressi della provinciale. Vi parteciperanno Paolo Castelletti, rappresentante del Comitato Vini, un funzionario della Regione Piemonte, mentre come portavoce del Consorzio Tutela Vini d'Asti e del Monferrato saranno presenti il presidente Filippo Mobrici e il direttore Patrizia Barreri. «Un altro passo avanti per la super Barbera che, dal 2000, viene prodotta in 18 comuni del Sud Astigiano, attorno alla città di Nizza Monferrato -? commentano Mobrici e Barreri -? Pochi giorni prima dello scorso Natale, l'assemblea dei soci del Consorzio aveva approvato all'unanimità il rinnovato disciplinare. Poche settimane dopo è arrivato il sì anche dal Comitato vitivinicolo nazionale. Ora un nuovo passo prima del completamento dell'iter a Bruxelles».

Il progetto del Nizza docg ha ormai una lunga storia, legata a doppio filo con quella dell'Associazione Produttori del "Nizza", nata nel 2002 e oggi presieduta da Gianluca Morino: «La nostra idea è di affermare un prodotto di assoluta eccellenza a base Barbera con un nome breve, facile da ricordare, che rappresenta esplicitamente il territorio di produzione, con un legame unico e indissolubile con esso tanto da farne da ambasciatore nel mondo e portare con sé, oltre confine, un patrimonio inestimabile di cultura, tradizioni e lavoro».

Fulvio Gatti

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