Cambierà gestione con l'anno nuovo uno dei negozi storici di Nizza, la "Casa della Plastica" di via Tripoli. La bottega originaria fu inaugurata circa mezzo secolo fa in piazza del
Cambierà gestione con l'anno nuovo uno dei negozi storici di Nizza, la "Casa della Plastica" di via Tripoli. La bottega originaria fu inaugurata circa mezzo secolo fa in piazza del municipio, nel palazzo De Benedetti che oggi ospita l'Inps, da Iolanda Mastrazzo, nonna dell'attuale titolare; poi la seconda generazione, formata dalle figlie Renza e Giuseppina Caligaris, per giungere alla sede e ai giorni nostri, quando in molti sono abituati a trovare dietro il bancone, e magari anche a fermarsi per fare quattro chiacchiere, la sorridente Armanda Bisio.
Le ragioni del passaggio di proprietà sono estranee alla crisi, da ricondurre piuttosto a una scelta legata alla salute personale; Armanda non nega però di aver visto il commercio mutare anche all'ombra del Campanòn: «Alcuni hanno perso il lavoro, altri hanno scarsa fiducia nel futuro. Poi l'avvento della grande distribuzione ha un po' svuotato il centro storico, in passato capitava di fare le "vasche" in via Maestra e fermarsi a fare acquisti dopo aver notato qualcosa di interessante in vetrina».
La "titolare uscente" della Casa della Plastica conserva però grande fiducia nella qualità e l'eccezionalità del commercio nicese, una caratteristica per cui la città è famosa, e auspica una maggiore collaborazione tra gli esercenti per dare vita a eventi di vario genere, per esempio offerte speciali congiunte a cadenza mensile. Occupandosi di giocattoli, secondo Armanda c'è stato un altro mutamento vistoso: «Una volta le proposte per bambini e bambine stavano su un solo scaffale. Ora l'offerta è enorme, e a volte squilibrata a favore dei giochi più pubblicizzati. Tendono ad attirare l'attenzione più di quelli indipendenti, che magari sono anche migliori e più economici».
A rilevare il negozio è un'altra nicese con esperienza nel settore, la coetanea Barbara Calosso, che insieme ad Armanda ricorda quando "La Casa della Plastica" era una sorta di luogo di culto per i bambini: «C'era una grande scala a chiocciola di ghisa. Il sogno di tutti noi era salirla per rimanere incantati di fronte all'esposizione di giocattoli al piano superiore». E se il negozio "vecchio" chiuderà nei primi giorni dell'anno nuovo, la riapertura è prevista per febbraio sotto il nuovo nome di "Rompicapo": «Nasce da un'idea di mio marito, perché oltre ai prodotti che già vengono trattati vorrei dare spazio ai giochi educativi, utili per esempio ai piccolissimi per imparare a legare le stringhe delle scarpe. Inoltre ospiterò oggetti di uso quotidiano per chi ha neonati e un "Baby Pit Stop", in collaborazione con l'Unicef, dove le mamme potranno fermarsi con calma a cambiare e ad allattare i loro bambini».
Fulvio Gatti