Appena infastidita da una pioggia maliziosa e insistente Casa Gancia apre la stagione della vendemmia, la prima nei vigneti patrimonio dell'Unesco, con i conferitori delle uve e consolida le linee
Appena infastidita da una pioggia maliziosa e insistente Casa Gancia apre la stagione della vendemmia, la prima nei vigneti patrimonio dell'Unesco, con i conferitori delle uve e consolida le linee guida del marchio. Festa dei conferenti, venerdì scorso, alla Locanda Gancia di Santo Stefano Belbo per oltre settecento invitati. Protagonisti i 220 vignaioli che, molti da decenni, vendemmiano per lo storico brand canellese dalle cui cantine escono 25 milioni di bottiglie l'anno. Serata dedicata a «voi che siete la vera forza della nostra azienda», li ha chiamati il patron Roustam Tariko. Il magnate russo, citando più volte il valore del territorio ammesso nell'esclusivo club dei siti tutelati dall'Unesco, se li è coccolati uno ad uno stringendo mani, posando per foto-ricordo, ascoltando i racconti di chi ha sulle spalle tante vendemmie.
Accanto a lui il vicepresidente Alessandro Picchi, Vittorio Vallarino Gancia, i dirigenti, le maestranze per un happening accurato che ha mantenuto le attese. Il tempo bizzoso ha obbligato l'attenta regia ad accorciare i tempi. Così, mentre sotto l'elegante, grande gazebo si consumava l'aperitivo ai tavoli, dal palco sono arrivate le parole che centinaia di uomini e donne aspettavano. «Vogliamo rifare grande il nome Gancia ?- ha esordito Alessandro Picchi – riportarlo ai fasti del passato. Per questo abbiamo bisogno di tutti, a cominciare da chi ci fornisce l'elemento primo, l'uva». Ed ha annunciato un ulteriore ritocco all'immagine: dopo il marchio «rivisto nel segno della continuità», le etichette adesso è la volta della bottiglia, presentata in anteprima.
A Roustam Tariko il compito di tratteggiare la strategia del gruppo. Partendo proprio dalla nuova bottiglia «che piace al mondo, già presentata in Giappone e su tanti mercati». In Italia arriverà a settembre. «La Russian Standard (capofila del gruppo ndr) è la seconda produttrice di vodka al mondo presente in 85 paesi. La Gancia, oggi, ha conquistato 50 nuovi mercati internazionali ? ha spiegato il presidente – In tre anni abbiamo fatto tanto, ma non vogliamo e non dobbiamo fermarci». Un discorso di ingaggio quello di Tariko, in italiano fluente che ha strappato l'applauso. «Stiamo andando bene ma ciò non ci deve far fermare, non abbiamo ancora fatto tutto. Dobbiamo continuare a costruire sulla qualità, insieme».
E, rivolgendosi ai vignaioli, ha toccato le corde dell'appartenenza. «Grazie di essere qui, questa sera, con noi: ci siete oggi, conto che ci sarete anche domani». Cena affidata alle abili mani di Mariuccia Ferrero del San Marco di Canelli e di Fabrizio Amerio del ristorante Stazione di Santo Stefano Belbo, abbinata agli spumanti e ai vini di Casa Gancia. La serata corre via condita dall'allegria delle gemelle Silvia e Laura Squizzato di "Mezzogiorno in famiglia" (Rai2) e la sorpresa finale: alle 23 arriva il comico-cabarettista Raoul Cremona. Tre quarti d'ora di sketch e battute che coinvolgono il pubblico. Così come i ritmi coinvolgenti di Dmitry Malikov, cantante russo famosissimo in patria che ha portato sul palco i ritmi dell'est. Si chiude quando al campanile scocca la mezzanotte. Sarà un'altra vendemmia da incorniciare: parola dei conferenti e del loro mentore, Roustam Tariko.
Giovanni Vassallo