“Siamo pienamente soddisfatti per le risposte ricevute oggi e, quindi, fiduciosi negli sviluppi che certamente seguiranno, avendo trovato il giusto riscontro di fronte ai problemi che abbiamo sollevato”.
Il segretario nazionale del NurSind, Andrea Bottega, e la responsabile sanità privata del sindacato, Romina Iannuzzi, tirano così le somme dopo essere stati ricevuti nei giorni scorsi, insieme a una delegazione di lavoratori, al Ministero della Salute. L’incontro si è tenuto durante il sit-in di protesta del sindacato per il rinnovo dei contratti degli operatori sanitari privati, fermi da oltre dieci anni, cui hanno preso parte anche due rappresentanti di NurSind Asti: il segretario territoriale Gabriele Montana e il dirigente sindacale e Stefano Lucia.
Le proposte accolte
Il NurSind ha messo sul tavolo ministeriale due proposte, entrambe accolte: “Abbiamo chiesto – hanno spiegato Bottega e Iannuzzi – la definizione nel più breve tempo possibile di nuove tariffe dei Drg-Diagnosis related groups (il costo delle prestazioni in ricovero) in base al miliardo già stanziato per il 2026 nella manovra 2025. Non solo, ma anche di poter vincolare l’aggiornamento di queste tariffe ai rinnovi contrattuali. Questo significa che, senza rinnovo delle intese si perde l’accreditamento. Un automatismo che riteniamo irrinunciabile per poter finalmente sanare una profonda ingiustizia, oltre che una disparità di trattamento di questi lavoratori rispetto ai colleghi del settore pubblico. Le liste d’attesa sulle prestazioni sono uno scandalo a danno dei cittadini – ha aggiunto Bottega – ma è gravissimo che anche i lavoratori si trovino in lista d’attesa per un contratto che non si rinnova mai”.
L’ulteriore richiesta
Il presidio infine ha offerto l’occasione al NurSind per un’ultima richiesta, stavolta rivolta all’associazione che rappresenta i datori di lavoro della sanità privata: “Dal momento che rappresentiamo una fetta importante di lavoratori del settore – ha evidenziato Iannuzzi – sarebbe importante se l’Aiop allargasse la presenza ai suoi tavoli anche al nostro sindacato. Gli infermieri sono pronti a partecipare alle trattative e a portare in quel consesso il loro contributo di idee e proposte. Se poi, la politica volesse mettere mano finalmente anche a una legge sulla rappresentanza sindacale, che nel 2025 ancora manca in Italia – hanno concluso Bottega e Iannuzzi – ci troverebbe schierati al suo fianco. Non abbiamo infatti certo paura di misurarci. Anzi auspichiamo di poterlo fare, per rendere più democratica e aperta anche questa contrattazione”.
I rappresentanti astigiani
Al sit-in romano erano presenti anche Gabriele Montana, segretario territoriale NurSind Asti, e Stefano Lucia, dirigente sindacale NurSind Asti.
“La situazione del blocco dei contratti della sanità privata – affermano – è inconcepibile. Serve equità di trattamento tra sanità pubblica e privata. Siamo tutti uguali perché quotidianamente in corsia gestiamo salute, assistenza, pazienti, e questo vale in entrambi i comparti”.