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Oggi ultimo giorno di lavoro nella sede Tubosider

Da lunedì gli uffici dell’azienda, acquisita dal Gruppo Gavio, saranno operativi a Monticello d’Alba, vicino allo stabilimento. Polemici i sindacati

Oggi è l’ultimo giorno di lavoro nella sede della Tubosider SpA in corso Torino.
Da lunedì 2 agosto, infatti, gli uffici dell’azienda, fondata nel 1965 da Delio Ruscalla e specializzata in opere stradali, saranno trasferiti nella nuova sede di Monticello d’Alba, a pochi chilometri dallo stabilimento produttivo, trasferito da Mongardino oltre 10 anni fa.

Il Gruppo Gavio

La decisione è stata assunta dal Gruppo Gavio, diventato socio di maggioranza dell’azienda l’anno scorso. Il 27 luglio 2020, infatti, la controllata Itinera SpA ha acquistato una partecipazione pari al 90% del capitale sociale di Tubosider SpA, società di cui il Guppo ASTM – e Itinera stessa – era già stato socio in passato con una partecipazione di minoranza. Il controvalore dell’operazione è stato pari 11,9 milioni di euro.
Alla base della decisione, l’analisi della situazione del segmento del mercato che rappresenta il core business della società, ovvero la produzione di barriere di sicurezza, nel quale c’è poca concorrenza in una fase di forte crescita della domanda. Un’acquisizione che ha consentito quindi al Gruppo Gavio di espandere ulteriormente il proprio ambito di operatività e accrescere le competentenze, andando a coprire un’area oggi riservata ad operatori terzi, mediamente l’affiancamento di Tubosider alle imprese del Gruppo già attive in questi ambiti, quali Itinera SpA, SEA Segnaletica Stradale SpA, Euroimpianti SpA e Sinelec SpA.

I sindacati

A giudicare negativamente il modo in cui è stato gestito il trasferimento i sindacati rappresentati in azienda, Fiom Cgil e Uilm Uil. Nel corso di un incontro con la proprietà, infatti, hanno avanzato alcune richieste per andare incontro alle esigenze dei lavoratori: flessibilità di orario e incentivi per compensare le spese dovute allo spostamento della sede.
«Parliamo di una distanza di 41 chilometri, 82 al giorno – spiega Beppe Morabito (Fiom Cgil) – per compensare i quali l’azienda non ha, per ora, messo a disposizione nulla. Nello specifico abbiamo sottolineato la necessità della flessibilità di orario, considerate le varie esigenze familiari, e di incentivi a copertura delle spese che i 45 dipendenti (tutti impiegati) devono affrontare a livello di benzina, autostrada e pasto, dato che finora si erano spesso recati a casa nella pausa lavorativa. Tra l’altro la sede di Monticello non dispone di una mensa, ma solo di un locale in cui i dipendenti possono consumare il pasto acquistato altrove o portato da casa. Ebbene, l’azienda ha concesso solo la flessibilità di orario tra le 8.30 e le 9.30. Tra l’altro, va sottolineato che tali questioni dovevano essere affrontate prima, non dopo aver assunto la decisione di spostare la sede».
Interpellata sull’argomento, la proprietà, attraverso l’ufficio comunicazione, replica con un «no comment», aggiungendo che «è stato concesso l’orario flessibile a tutti. Se poi ci saranno necessità particolari saremo pronti a valutare caso per caso».

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