E una sorta di affitto anti crisi quello presentato ieri, lunedì, in Municipio, volto a creare un'impresa nellimpresa. Parliamo della nuova opportunità che interessa i circa
E una sorta di affitto anti crisi quello presentato ieri, lunedì, in Municipio, volto a creare un'impresa nellimpresa. Parliamo della nuova opportunità che interessa i circa 300 esercizi da acconciatore ed estetista presenti in provincia di Asti: laffitto di poltrona e cabina. Da ieri, infatti, è unopportunità che si può concretizzare, per ora, nellambito del comune di asti, ma che in futuro potrà essere estesa anche ad altri comuni della provincia. A spiegare di cosa si tratta, ieri in conferenza stampa, lassessore comunale al Commercio Andrea Cerrato, insieme al dirigente Riccardo Saracco, alla funzionaria del settore Anna Oliveri, e al consigliere comunale Raffaele Giugliano, quindi i rappresentanti delle due associazioni di categoria rappresentative degli artigiani.
Per la CNA erano presenti il presidente Guido Migliarino e il direttore Giorgio Dabbene; per Confartigianato il direttore Giansecondo Bossi insieme a Susanna Baldissera, Gianni Costa e Cristina Baccichetto. «La scorsa settimana – ha esordito lassessore Cerrato – su richiesta di CNA e Confartigianato abbiamo deliberato, in Giunta, le linee guida di indirizzo per adottare la disciplina di una nuova figura contrattuale – laffitto di poltrona o cabina – che il Comune ha fatto propria in assenza della normativa regionale. Questa disciplina contrattuale è contenuta nellAvviso comune sottoscritto il 25 novembre 2011 in occasione dellaccordo delle organizzazioni nazionali dellartigianato per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro dei settori di acconciatura, estetica, tricologia non curativa, tatuaggio, piercing».
Ma in cosa consiste questa modalità di affitto? «In sostanza – ha spiegato Anna Oliveri – è un contratto tra privati. Da una parte cè il titolare di un negozio di parrucchiere o di centro estetico, dallaltra una persona che possiede i requisiti professionali da parrucchiere ed estetista ed è dotata di partita Iva, ma non ha i capitali a disposizione per aprire un negozio. Il primo può quindi affittare una poltrona (se parrucchiere) o una cabina (se estetista) del suo negozio al secondo, consentendogli di lavorare utilizzando la sua attrezzatura. Questultimo dovrà esercitare personalmente lattività col divieto di avvalersi di collaboratori». In sostanza, sarà unimpresa nellimpresa. Ovviamente il tutto deve rispettare determinate regole. Eccone alcune tra le più importanti. Innanzitutto esistono dei limiti sul numero di poltrone che si possono affittare: una poltrona/cabina per le imprese che hanno da zero a 3 dipendenti; due poltrone /cabine per le imprese che hanno da 4 a 9 dipendenti; tre poltrone/cabine per le imprese che hanno più di 10 dipendenti.
Quindi, per evitare, come hanno sottolineato i sindacati a livello nazionale, il rischio di licenziamenti di personale ad hoc, sono stati posti due divieti per quanto riguarda la rosa dei possibili affittuari: il titolare non può affittare lo spazio a chi ha lavorato nello stesso salone, come dipendente, negli ultimi 5 anni; ai titolari di attività che abbiano effettuato licenziamenti negli ultimi 24 mesi. «Per quanto riguarda gli orari – ha continuato Anna Oliva – laffittuario deve rispettare gli orari di apertura e chiusura del negozio, allinterno dei quali può anche lavorare solo per qualche ora e in determinati giorni». Regola legata ai vantaggi che possono nascere da questa opportunità, citati da Guido Migliarino: «Per i titolari – ha commentato – questa iniziativa garantisce lintegrazione del reddito per parruchcieri ed estetisti in questo periodo di crisi, i cui negozi sono diventati spovradimensionati rispetto al numero dei clienti; dallaltra aiuta a contrastare il lavoro sommerso di chi, soprattutto i giovani, non hanno i capitali per cominciare lattività autonoma in un negozio».
Daccordo Giansecondo Bossi, che vede liniziativa anche come «opportununità per diventare lavoratori autonomi, in un periodo in cui questo sogno è per molti frenato dalle difficoltà legate al periodo, arrivando a numeri molto più bassi che in passato». «Come parrucchieri – ha aggiunto Susanna Baldissera – abbiamo patito molto la crisi economica, tanto che programmiamo il lavoro e gli appuntamenti non più su base settimanale ma mensile. I prezzi sono rimasti, come è ovvio invariati, ma i costi di gestione sono molto alti, complice il fisco pesante. Questa iniziativa può dare respiro, soprattutto per chi non ha dipendenti o ne ha solo uno, e magari portare a rilanciare lattività». Per saperne di più sulle linee guida (anche in merito ai temi sicurezza, responsabilità, prezzi, autorizzazioni, competenze): www.comune.asti.it, 0141/596211 (Confartigianato) e 0141/596000 (CNA).
e.f.