Cerca
Close this search box.
Blutec Asti 2021
Economia
Industria

Passaggio della Blutec alla torinese DeltAts: si attende il pronunciamento dei giudici

Due i ricorsi presentati dall’altro gruppo che aveva partecipato all’asta competitiva di vendita dello stabilimento astigiano

Semaforo giallo per la procedura di trasferimento del ramo d’azienda della Blutec Asti – BU Lighting (divisione illuminazione) – azienda di fanaleria per auto in amministrazione straordinaria dal 2019 – alla società torinese DeltAts, che si era aggiudicata l’asta competitiva di vendita.
I tre commissari straordinari – gli avvocati Andrea Filippo Bucarelli, Giuseppe Glorioso e Fabrizio Grasso – hanno infatti comunicato nei giorni scorsi alle Rsu aziendali (le rappresentanze sindacali dei lavoratori) di aver congelato gli atti formali propedeutici alla vendita. La ragione è legata al fatto che l’altro gruppo partecipante all’asta (di cui non è noto il nome) ha presentato due ricorsi giudiziali, chiedendo di sospendere l’atto di trasferimento. Da qui la decisione di attendere le pronunce dei due giudici prima di procedere ad atti formali.

Le parole di Pafundi (Cisl)

«Speriamo si faccia chiarezza nel più breve tempo possibile», commenta Salvatore Pafundi, segretario generale provinciale Fim Cisl. «I lavoratori, che continueranno a rimanere in amministrazione straordinaria fino all’atto di vendita – continua – stanno eseguendo numerose commesse. Insomma, il lavoro c’è e il mese di maggio ha portato un fatturato elevato. Confidiamo nel veloce percorso della giustizia, che entro giugno dovrebbe portare a fare chiarezza, visto che la Blutec ha bisogno di investimenti».

Il piano della DeltAts

A questo proposito, lo scorso marzo la DeltAts aveva presentato un piano industriale da 3 milioni di euro che prevede la riconversione dello stabilimento secondo i canoni della transizione ecologica e della sostenibilità, ad esempio con l’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto che consentano di produrre parte dell’energia necessaria alla produzione, il rifacimento degli impianti e la revisione delle attrezzature. Era stata espressa anche la volontà rimodernare i processi produttivi attraverso l’impiego di nuove tecnologie e strumenti informatici (secondo i canoni dell’industria 4.0).
Alcuni giorni dopo la presentazione del piano industriale, poi, i vertici della società torinese avevano siglato un accordo con le Rsu aziendali e le organizzazioni sindacali provinciali. L’intesa prevede che la società torinese si impegni ad assumere la totalità dei lavoratori dello stabilimento di Strada Cascina Cauda, pari a 105, con un vincolo di stabilità dell’occupazione per un periodo di almeno due anni. A tutti, inoltre, verrà mantenuta l’applicazione del Contratto collettivo nazionale dell’industria metalmeccanica, alle stesse condizioni economiche e normative attualmente in essere e con riconoscimento dell’anzianità di servizio maturata.

Il commento di Uppo (Uil)

I lavoratori sono stati messi al corrente della situazione di stallo in occasione di un’assemblea con i rappresentanti sindacali svoltasi nei giorni scorsi. «Per fortuna ci sono le commesse – conferma Silvano Uppo, segretario generale provinciale Uilm Uil – ora però è importante che la situazione venga chiarita al più presto: in primo luogo a livello di acquisizione, in secondo luogo per consentire la pianificazione di tutte quelle scadenze che sono importanti per il lavoro di un’azienda».

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale