Cerca
Close this search box.
<img src="https://lanuovaprovincia.it/wp-content/uploads/elementor/thumbs/pioggia-e-prezzi-bassibrmettono-in-crisi-lagricoltura-56e691fe64d7f1-nkiij98v8isw4yq9kk0skuyqet62f59e53kao83348.jpg" title="Pioggia e prezzi bassi
mettono in crisi l’agricoltura" alt="Pioggia e prezzi bassimettono in crisi l’agricoltura" loading="lazy" />
Economia

Pioggia e prezzi bassi
mettono in crisi l’agricoltura

La Coldiretti di Asti ha presentato ai suoi soci ed alla stampa il consuntivo dell'annata agraria 2014, considerata in tutti i suoi settori, dalla viticoltura all'allevamento, dai seminativi

La Coldiretti di Asti ha presentato ai suoi soci ed alla stampa il consuntivo dell'annata agraria 2014, considerata in tutti i suoi settori, dalla viticoltura all'allevamento, dai seminativi alla corilicoltura, dalla zootecnia all'agricoltura biologica. Le eccessive piogge e temperature inferiori alla media nelle stagioni primaverile ed estiva hanno generalmente condizionato rese e qualità dei prodotti, soprattutto nei vigneti, che tuttavia hanno recuperato nel mese di settembre, fornendo vini di minor gradazione ma di buona qualità, specie se rossi. Resta alta la preoccupazione per la "flavescenza dorata", che ha determinato un calo delle superfici coltivate a vite, con conseguente diminuzione di produzione, scesa ad 850.000 hl, rispetto ai precedenti 980.000 hl.

Antonio Ciotta, direttore della Coldiretti, ha fatto rilevare però che il «calo riguarda i vigneti che non sono a DOC o DOCG», che mantengono la loro redditività: l'abbandono è dovuto soprattutto ai prezzi troppo bassi delle uve, che non pagano il lavoro svolto. Mario Sacco, presidente della CCIAA di Asti, ha ribadito «la bontà della scelta del DOCG per il Barbera, un grande vino che può dare reddito e che gli Astigiani devono portare all'estero come loro bandiera». L'agricoltura non può fare a meno del sostegno delle politica e perciò si sono chiesti all'assessore regionale Giorgio Ferrero chiarimenti sui fondi strutturali, oltre che sulle deleghe e sulle eventuali risorse in arrivo per l'agricoltura piemontese: Ferrero ha sottolineato l'odierna situazione di incertezza, affermando che «da Bruxelles non arriverà nulla per il 2014. Tuttavia, le risorse che possono venire dall'Europa non servono se non si crea un mercato trasparente sull'origine dei prodotti: inoltre, occorre dare un'immagine più positiva del territorio astigiano».

Contro la flavescenza la Regione organizzerà un importante convegno all'inizio del 2015, ma in questa direzione si sta muovendo anche la Fondazione CR Asti: «La Fondazione ? ha aggiunto il presidente Michele Maggiora ? ha sostenuto il progetto sulla termoterapia e sulla pianta, che ha fornito dati certi: insieme alle Fondazioni della Casse di Risparmio di Torino e Cuneo partirà ora un progetto più grande per studiare la biochimica della malattia». Il presidente Coldiretti Asti, Roberto Cabiale, ha detto che «si è puntato a progetti di filiera, per eliminare i passaggi intermedi che tolgono reddito ai produttori: si deve cercare la qualità, ma la produzione deve essere più valorizzata».

Quanto all'ortofrutticoltura, resta il problema mai risolto dei prezzi troppo bassi alla produzione e troppo alti al consumatore; per riservare spazi adeguati ai produttori ci sono gli spazi dell'ex mercato ortofrutticolo di corso Venezia: il sindaco Fabrizio Brignolo ha chiarito che «è stata fatta una prima sistemazione della parte non venduta, dove sono stati trasferiti i produttori, con cinque spazi riservati ai grossisti». Insomma, pur con i problemi di sempre, l'agricoltura astigiana si conferma un settore vivo e vitale, in cui si stanno affermando aziende di dimensioni maggiori rispetto al passato: anzi, pur in tempi di grave crisi, l'agricoltura è stato l'unico settore che ha visto crescere il numero dei suoi addetti.

Renato Romagnoli

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale