Un obbligo non obbligatorio? Sembrerebbe una contraddizione di termini. O meglio una di quelle uscite, tipiche della commedia all'italiana, destinate a diventare immortali per bocca
Un obbligo non obbligatorio? Sembrerebbe una contraddizione di termini. O meglio una di quelle uscite, tipiche della commedia all'italiana, destinate a diventare immortali per bocca dell'inimitabile Totò. Invece no. Il paradosso ben si addice, per gran parte della gente, alla recente introduzione dell'obbligo di accettare pagamenti elettronici, sopra una soglia di spesa di 30 euro, da parte di commercianti, artigiani, imprese e studi professionali. Nessuna sanzione però per chi non rispetti il decreto in questione e quindi non si munisca della relativa "macchinetta" ovvero della postazione Pos (acronimo di Point of sale), per consentire al cliente di pagare tramite bancomat, carte di credito o prepagate. Un aspetto che, per molti, "copre di ridicolo la norma stessa." Se da un lato, quest'ultima si appella forse al senso civico del rispetto delle regole, evitando di introdurre, almeno all'inizio, multe per gli inadempienti, dall'altro è lecito interrogarsi "sull'utilità di un decreto che poggia sull'incertezza e crea confusione."
Insomma, "se a qualcosa si può dire no, come puo' essere obbligatorio?" Proprio per capire meglio come è stata vissuta la novità, siamo andati a raccogliere, pochi giorni dopo la sua entrata in vigore, alcuni commenti a caldo tra diversi negozianti del centro (i più dei quali hanno preferito mantenere l'anonimato). Abbiamo così scoperto che se numerosi esercenti sono già dotati da tempo di Pos, "perché una fetta della clientela rifiuta altri sistemi di pagamento, nonostante la maggioranza continui ad optare per i contanti," altri commercianti ne sono ancora sprovvisti, "dato che i propri acquirenti, per età o abitudine, sono soliti pagare solo in moneta sonante, salvo circostanze eccezionali." Nel primo caso, la nuova norma "non comporta cambiamenti particolari." Come testimonia Annamaria Rissone, titolare dell'Antica Erboristeria, in via Aliberti, che anzi aggiunge: "Per alcune persone, l'uso del bancomat si traduce in una maggiore disinvoltura e disponibilità di spesa, senza doversi preoccupare, tra l'altro, di restare con pochi contanti in tasca."
Nel secondo caso, invece, i negozianti dovrebbero "affrontare costi aggiuntivi, sproporzionati alla sporadicità del pagamento elettronico, e fare i conti con una certa mentalità consolidata della clientela." Tra quanti ad oggi sono sprovvisti di Pos, i più non sembrano preoccuparsene troppo. Così Roberto Pieracci, titolare de La Pizza di via Pelletta: "E' davvero difficile ? dichiara ? che superi i 30 euro di vendita a cliente, per cui ora non me ne faccio un problema, anche perché non c'è sanzione. Magari lo adotterò in futuro." A fare discutere è poi la soglia dei 30 euro, per qualcuno "troppo bassa." Il decreto ha suscitato però polemiche e malcontento soprattutto tra alcune delle attività più storiche e di nicchia della città, per cui "il presunto obbligo è l'ennesimo aggravio di spese e gabelle, che già affliggono e mortificano il piccolo commercio, con il rischio di trasformare certe zone del centro in un ghetto, considerato che sempre più attività chiudono."
Fatti i dovuti distinguo, tutti concordano comunque nel lamentare "i costi eccessivi, che andrebbero ridotti, a carico di negozianti ed esercenti, per le transazioni tramite Pos (che, stando a quanto riferito, oscillano dallo 0,55% all'1,10%). Al riguardo, c'è chi azzarda: " O si ammortizzano questi costi, facendo pagare di più al cliente, o noi ci perdiamo troppo." Unanimi poi i commenti sulle motivazioni del decreto: "E' una pagliacciata dire che si combatte così l'evasione fiscale: la controllino a Roma. In realtà, è un sistema per agevolare le banche e certe società." Dal canto suo, la Cassa di Risparmio di Asti ha lanciato un'offerta (esclusa per gli esercenti di carburante), valida unicamente per Pos fissi. Nello specifico, è rivolta, fino al 31 dicembre di quest'anno, ai clienti che non hanno mai avuto un Pos e che sottoscrivono un contratto entro il prossimo 23 agosto. Prevede installazione, sostituzione, manutenzione, assistenza gratis, attivazione in meno di una settimana, canone zero, percentuale sul transato Pagobancomat zero%. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare i fogli informativi disponibili presso le filiali della CrAsti e il sito internet www.bancadiasti.it