Da sabato 11 settembre a domenica 3 ottobre, per quattro weekend consecutivi, il vino assumerà il ruolo di protagonista ad Asti e tra le colline del Monferrato. Si svolgerà infatti la 55esima edizione della Douja d’Or, la seconda caratterizzata da una formula innovativa a causa dell’emergenza sanitaria, priva del concorso enologico e incentrata solo sulle etichette piemontesi.
A presentarla, stamattina nel giardino di Palazzo Alfieri, alla presenza di numerose autorità, gli organizzatori dell’evento: la Camera di Commercio di Alessandria-Asti (attraverso l’Azienda speciale della Camera di commercio di Asti), il consorzio Piemonte Land of Wine e la Fondazione Asti Musei. Il tutto con il patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Asti, Comune di Asti e la partecipazione del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg, del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, dell’Associazione produttori di vino biologico, in collaborazione con l’Unione industriale.
Tema dell’edizione 2021 sarà “Il vino al centro”. Il vino, il suo futuro, la sua conoscenza saranno i temi che attraverseranno tutta la manifestazione, nata per valorizzare un prodotto d’eccellenza sempre più importante per il Piemonte. In quest’ottica la Douja d’Or rientra negli appuntamenti di avvicinamento alla Global Conference on Wine Tourism, il più importante forum mondiale dedicato al turismo enogastronomico che si terrà nel settembre 2022 nelle terre di Langhe, Monferrato e Roero.
Diverse le parole chiave che si sono succedute nel corso della presentazione. Tra queste “sicurezza”, dato che la manifestazione si svolgerà nel pieno rispetto della normativa anti Covid, con accesso consentito solo ai chi possiede il Green Pass.
L’evento
La manifestazione si svolgerà, per quanto riguarda la città, il venerdì e il sabato tra le 18 e l’una di notte, la domenica tra le 11 e le 14 e tra le 18 e le 22.30. Coinvolgerà diversi luoghi del centro cittadino. Piazza San Secondo vedrà la presenza del consorzio Piemonte Land of Wine e dei consorzi di tutela soci, con degustazione di vini piemontesi ed enoteca fornita di oltre 500 etichette. Il cortile del Palazzo del Michelerio, in corso Alfieri 381, ospiterà le degustazioni a cura del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, mentre in piazza Roma 10 saranno presenti due Ape Car del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg per offrire differenti tipologie di degustazioni.
E ancora, il cortile di Palazzo Ottolenghi, in corso Alfieri 350, ospiterà le degustazioni di oltre 50 tipologie di Vermouth a cura dell’Unione industriale mentre la Cascina del Racconto di via Bonzanigo 46 accoglierà il wine bar e l’enoteca allestiti dall’Associazione produttori del vino biologico del Piemonte.
Appuntamenti speciali, piatti legati alla Douja, mostre e spettacoli
Alle degustazioni si uniranno appuntamenti speciali, come la masterclass (degustazioni guidate da esperti) nel ridotto del Teatro Alfieri a cura di Piemonte Land of Wine e consorzi di tutela soci, con il supporto di Ais Piemonte; le degustazioni guidate accompagnate dai piatti di chef stellati alla Cascina del Racconto, promosse dall’Associazione Produttori del Vino biologico del Piemonte; le degustazioni di grappe nella Sala degli specchi di Palazzo Ottolenghi, a cura del consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo insieme all’Associazione Nazionale Assaggiatori Grappe e Acquaviti, oltre che in collaborazione con la Camera di Commercio di Alessandria – Asti e l’Unione industriale.
Quindi, in oltre 50 locali di Asti e del Monferrato (bar, ristoranti, agriturismi), si potrà optare, dal venerdì alla domenica, per tre differenti proposte gastronomiche ideate dalla Camera di Commercio: l’Aperitivo della Douja, il Piatto della Douja e il Menu della Douja.
Non mancheranno eventi e spettacoli (alla Cascina del Racconto), musica (nel cortile di Palazzo Ottolenghi) ed esposizioni. Alla Cascina del Racconto, dall’11 settembre al 3 ottobre, spazio alla mostra del fotografo Giulio Morra con esposizione del maestro Sergio Brumana; dal 17 settembre, al Palazzo del Michelerio, l’esposizione paleontologica “Balene preistoriche”. Quindi dal 18 settembre, a Palazzo Mazzetti, si potrà visitare la mostra “1853 – 2023, Torino-Genova, una rotaia lunga 170 anni”. Sempre a Palazzo Mazzetti inoltre, dal 19 settembre sarà prorogata fino alla fine di ottobre la mostra “Asti, città degli arazzi”.
Per visionare il programma completo della Douja d’Or: https://www.doujador.it/.
Le parole di Erminio Goria e Mario Sacco
“Sono molto orgoglioso – ha dichiarato Erminio Renato Goria, vice presidente della Camera di Commercio Alessandria-Asti – di presentare questa nuova edizione speciale della Douja d’Or, per la quale abbiamo confermato la natura di “Douja diffusa”, cioè allargata a tutta la provincia grazie ai piatti proposti da bar, agriturismi e ristoranti, per evitare assembramenti e coinvolgere maggiormente le aziende del territorio. Tutti gli eventi si svolgeranno prevedendo posti contingentati a la sanificazione di ambienti e oggetti”.
Goria ha anche fatto riferimento alla fusione degli Enti camerali di Asti e Alessandria avvenuta lo scorso ottobre. “Sta funzionando molto bene – ha assicurato – e vede il nuovo Ente molto interessato alle manifestazioni astigiane tanto che, se non ci fosse stata l’emergenza sanitaria ancora in corso, avrebbe stanziato fondi ulteriori per la Douja d’Or e il Festival delle Sagre”.
A sottolineare il connubio tra vino (e quindi economia) e cultura il presidente della Fondazione Asti Musei Mario Sacco. “Ancora una volta nel settembre astigiano – ha affermato – il vino si congiunge con l’arte, in una visione della cultura non fine a sé stessa, ma legata all’economia. E lo fa grazie ad una collaborazione estesa quest’anno alla Fondazione SLALA e al Museo Paleontologico, con il quale viene a rafforzarsi il sistema museale locale in funzione di un’idea condivisa del patrimonio culturale dell’Astigiano”.
Il commento di Filippo Mobrici
Numerosi gli interventi che si sono susseguiti, tra cui quello di Filippo Mobrici, vice presidente di Piemonte Land of Wine. “La Douja d’Or – ha evidenziato – dimostra che tutti siamo coinvolti in una provincia che ha al centro il vino. Il Piemonte sa di vino, è una delle regioni conosciute come eccellenza nel mondo in questo settore, al pari della Borgogna, dello Champagne e, per rimanere in Italia, della Toscana. Basti pensare ai suoi oltre 44mila ettari di vigneto e ad un patrimonio enologico costituito da 18 Docg e 41 Doc, nell’ambito del quale lavorano oltre 18mila partite Iva”.
Mobrici ha anche ricordato l’importanza dell’esportazione del vino anche come volano per il turismo. “Per poter ospitare i turisti – ha concluso – bisogna far emergere il bello, il meglio delle nostre città e dei nostri territori, curando meglio città, strade, rotonde. E, al contempo, essere i primi consumatori dei nostri vini: le etichette piemontesi devono trovarsi in tutti i bar e ristoranti”.