E’ previsto anche ad Asti domani (mercoledì), dalle 10 sulla scalinata di piazza Campo del Palio, il presidio con volantinaggio organizzato dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uiltucs in difesa dei lavoratori impiegati nel comparto dei servizi socio-assistenziali, per esempio nelle case di riposo.
A spiegare le ragioni della protesta, accennata all’ultimo presidio astigiano sui problemi della sanità organizzato dai tre sindacati confederali, i sindacalisti Fabrizio Parise (Fp Cgil), Lorenzo Delfino (Cisl Fp), Salvatore La Mattina (Uil Fpl) e Fabrizio Ferrigno (Uiltucs).
L’obiettivo
«Il nostro obiettivo – affermano – è arginare un grave problema che danneggia i lavoratori. In Piemonte, infatti, alcuni gestori di strutture (per anziani, disabili e persone con problemi di salute mentale) hanno deciso applicare contratti collettivi nazionali peggiorativi, che comportano salari inferiori per i dipendenti. Dopo scioperi e mobilitazioni – che abbiamo portato avanti come Cgil, Cisl e Uil – la Regione Piemonte ha dichiarato, attraverso le parole dell’assessore al Welfare Marrone e dello stesso presidente Cirio, di essere contraria a questo fenomeno, tanto da aver sottoscritto con i sindacati un protocollo per controllare e contrastare i passaggi a contratti “pirata”: pena la perdita dell’accreditamento. Accordo che però, al momento, è disatteso, tanto che l’esodo delle aziende a contratti peggiorativi continua senza sosta».
«Occorre, invece – concludono – che la Regione prenda posizione a favore dei lavoratori e di coloro che hanno bisogno di cura e assistenza».
Lo stato di agitazione
I sindacati hanno quindi deciso di aprire lo stato di agitazione di tutto il personale impiegato nei servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi, privati e accreditati.
«I lavoratori del comparto – continuano – sono stanchi di vedersi mortificati. In una fase in cui l’inflazione è alle stelle, non è tollerabile accettare certe condizioni. Chiediamo l’applicazione e il rinnovo dei contratti collettivi “buoni” del comparto, considerando anche le difficili condizioni di lavoro cui sono sottoposti i lavoratori, dovuti alla carenza strutturale di personale».
Al termine del presidio una delegazione di sindacalisti consegnerà in Prefettura un documento di denuncia e richiesta d’intervento alle istituzioni nazionali e regionali per risolvere la questione.