Guerra all'evasione fiscale. E' questo il mantra che sembra caratterizzare la partenza del nuovo Redditometro. Controlli al via da marzo, subito dopo lemanazione della circolare da parte della Direzione Accertamento dellAgenzia delle Entrate. Il nuovo metodo di accertamento, che si concentrerà sulle spese certe effettuate, sarà l'incubo dei "finti poveri", ma spaventa anche i più onesti. LAgenzia rassicura: «lobiettivo è combattere levasione spudorata e far emergere i finti poveri…
Si sta avvicinando la partenza del Redditometro, lo strumento ideato dallo Stato per dichiarare guerra allevasione fiscale. Da marzo partiranno i controlli, subito dopo lemanazione della circolare da parte della Direzione Accertamento dellAgenzia delle Entrate che fornirà tutte le direttive e le specifiche che dovranno seguire gli uffici locali per effettuare le ispezioni.
Il nuovo metodo di accertamento sintetico, infatti, ha lobiettivo di misurare la congruità tra quanto il contribuente ha dichiarato e quanto lErario ha ricostruito, concentrandosi sulle spese certe effettuate. Per questo dovrebbe giustamente rappresentare lincubo dei finti poveri, ma in realtà è anche temuto dai cittadini onesti più ansiosi, spaventati dalleventualità di finire comunque nel mirino del Fisco.
Per dissipare questo clima di paura, lAgenzia delle Entrate ha ribadito più volte che «lobiettivo è combattere levasione spudorata e far emergere i finti poveri». In sostanza, quindi, nel mirino del Fisco saranno coloro che, pur evidenziando unelevata capacità di spesa, dichiarano redditi esigui, usufruendo in tal modo di agevolazioni dello Stato sociale negate a chi ne ha veramente diritto. Il tutto applicato a partire dai redditi 2009. Sebbene il decreto attuativo del Redditometro 2013 sia stato varato il 24 dicembre 2012, infatti, la norma istitutiva risale alla manovra estiva del 2010 (Dl numero 78 del 2010).
Come funziona
Il nuovo strumento di accertamento sintetico è costruito secondo un criterio statistico scientifico, e lassunto di base è che deve esistere una coerenza tra il reddito percepito e le spese sostenute. Vengono dunque prese in considerazione: le spese certe, ossia quelle effettivamente sostenute, che risultano dalle informazioni e dalle banche dati dellAnagrafe tributaria (utenze, mutui, assicurazioni ); le spese relative al mantenimento e alla disponibilità dei beni (abitazioni, auto, barche ), la cui esistenza è sempre desunta dallAnagrafe tributaria; le spese di tipo corrente, cioè quelle relative alla vita quotidiana (come gli alimenti, labbigliamento, la serata al ristorante…) in base ai dati medi sui consumi rilevati dallIstat. Da tenere bene presente, però, che queste ultime voci contano solo in via residuale e non daranno mai luogo, da sole, ad un controllo.
Sotto la lente del Fisco 100 voci di spesa
Contrariamente al vecchio redditometro, che valorizzava ogni singolo bene di cui si disponeva attraverso coefficienti e moltiplicatori, il nuovo strumento si basa, per la maggior parte, su spese certe e scostamenti rilevanti. Per la costruzione del reddito sono state prese in considerazione oltre 100 voci di spesa, e inoltre si tiene conto della composizione del nucleo familiare (11 tipologie) e dellarea geografica di appartenenza (5 aree).
Chi sarà controllato
Su 40 milioni di contribuenti ogni anno saranno effettuati 35mila controlli utilizzando il Redditometro, ma non saranno mai selezionati i titolari della sola pensione. Allo stesso modo, già in fase di selezione, non verranno prese in considerazione le situazioni in cui cè uno scostamento tra entrate e uscite inferiore a mille euro al mese, ossia 12mila euro allanno. Da ricordare, poi, che il controllo non scatterà automaticamente al verificarsi dello scostamento del 20%, ma verrà attivato quando la differenza tra reddito dichiarato e spese effettuate risulterà ben oltre a quella percentuale. Solo in quel caso, lAgenzia delle Entrate convocherà il contribuente per fornire chiarimenti.
Scontrini e ricevute: cosa considerare
Non è necessario conservare gli scontrini e le ricevute riferiti alle spese correnti (alimentari, abbigliamento, prodotti per la casa, libri, giocattoli…). Leventuale scostamento con le medie Istat, come detto, da solo è considerato irrilevante per far scattare laccertamento: nessuno mai sarà chiamato a giustificare, ad esempio, perché ha speso dal panettiere meno di quanto previsto dallIstat. Per le spese più importanti (quali quelle per elettrodomestici, assicurazioni, viaggi, bollette, eccetera), conservare o meno la fattura o lo scontrino fiscale è a discrezione del contribuente, considerando che per queste spese esistono comunque tracce, quali lestratto conto o il bonifico bancario.
Utile, invece, conservare i documenti che dimostrano altre tipologie di entrate nelle casse personali, ovvero pagamenti fatti da terzi, donazioni, regali in denaro (in questultimo caso si intendono cifre decisamente alte, non il classico dono di compleanno dei genitori al figlio del valore di poche centinaia di euro). Il principio alla base del Redditometro, infatti, non è tanto quello di dimostrare le spese, quanto i guadagni che si sono avuti.
Il doppio contraddittorio
Il nuovo accertamento sintetico è improntato al dialogo con il contribuente, prevedendo una doppia fase di contraddittorio. Chi ha uscite fortemente discordanti con i redditi dichiarati viene chiamato a fornire chiarimenti. Se dimostra che le spese sono state sostenute con altre fonti (ad esempio, la donazione di un genitore), non parte nessun accertamento. In caso contrario, viene invitato al contraddittorio per definire la ricostruzione del reddito in adesione. Solo se non si raggiunge laccordo lufficio procederà con il vero e proprio atto di accertamento.
Quali redditi possono legittimamente spiegare un più alto tenore di vita
Considerato che il nuovo accertamento sintetico si basa per la maggior parte su spese certe, il contribuente chiamato a fornire chiarimenti ha la possibilità di dimostrare che le stesse sono state sostenute grazie ad entrate diverse, legittimamente non dichiarate allAgenzia delle Entrate. E il caso, ad esempio, dei redditi esenti (ad esempio, le retribuzioni corrisposte da Enti e organismi internazionali), di quelli soggetti a tassazione separata (quali gli arretrati di lavoro dipendente e il Tfr), a imposta sostitutiva o a ritenuta alla fonte a titolo dimposta (come gli interessi su titoli di Stato, conti correnti, depositi e certificati di deposito) o, comunque, legalmente esclusi dalla base imponibile (ad esempio, le donazioni). In tutti questi casi, la posizione del contribuente viene archiviata prima ancora che scatti laccertamento. «Non si tratta dunque di uninversione dellonere della prova, che diventerebbe a carico del contribuente – afferma lAgenzia delle Entrate – perché in questo caso siamo in una fase preventiva, di preaccertamento».
Come calcolare gli investimenti
Infine, per quanto riguarda gli investimenti – una delle voci prese in considerazione – il nuovo Redditometro li considera al netto dei disinvestimenti dellanno di riferimento e dei quattro precedenti. Se, ad esempio, un contribuente ha comprato una casa per 1 milione di euro ma ne ha venduta unaltra a 900mila euro, avrà avuto un incremento patrimoniale pari a 100mila euro. A tale incremento andranno sottratti i disinvestimenti netti dei quattro anni precedenti. Se poi per finanziare lacquisto è stato acceso un mutuo, entrerà nel calcolo del redditometro solo lammontare delle quote annuali.
Elisa Ferrando