E’ ripresa ieri (lunedì), seppur al 50%, la didattica in presenza nelle scuole superiori astigiane. Come avvenuto in tutto il Piemonte, infatti, una parte degli studenti è potuta tornare in aula dopo mesi di didattica a distanza al 100%.
Il via libera è arrivato venerdì scorso dall’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza, che confermava anche la didattica in presenza al 100% per le scuole materne, elementari e medie nelle regioni in zona arancione come il Piemonte.
La ripresa alle superiori è coincisa con una novità. L’ultimo Tavolo prefettizio, costituito a dicembre per organizzare il rientro in classe degli studenti delle superiori (inizialmente previsto per il 7 gennaio), ha infatti disposto che l’ingresso a scuola ad orari scaglionati non è obbligatorio se la didattica in presenza è fino al 50%. Stabilita come obbligatoria lo scorso 30 dicembre per evitare assembramenti sui mezzi di trasporto, l’adozione del doppio orario è stata resa facoltativa dopo il rafforzamento del servizio di trasporto pubblico e il sondaggio effettuato la scorsa settimana nelle scuole sull’effettivo utilizzo dei pullman da parte degli studenti.
«Dal questionario – racconta Stella Perrone, dirigente dell’istituto Alfieri (che comprende liceo classico Alfieri, istituto Sella e liceo artistico Benedetto Alfieri) – è emerso che molti studenti avrebbero raggiunto la scuola senza usare i mezzi, per esempio facendosi accompagnare dai genitori. Un ulteriore motivo che ha consentito di evitare l’obbligo del doppio turno, contro cui noi dirigenti ci eravamo battuti nelle scorse settimane per i problemi che avrebbe causato a livello organizzativo e didattico. E il fatto che stamattina (ieri per chi legge, ndr) i ragazzi siano arrivati tutti senza problemi dimostra che il servizio, così rafforzato, regge con il 50% degli studenti. Verificheremo, comunque, anche nei prossimi giorni».
L’organizzazione
Ogni scuola si è quindi organizzata su come attuare la didattica al 50%. All’istituto Alfieri, per esempio, si è optato per i gruppi classe alternati. «Questa settimana – prosegue la dirigente – metà delle classi verrà in presenza lunedì, mercoledì e venerdì, e l’altra metà martedì e giovedì. La prossima settimana faremo al contrario, in modo che un gruppo classe possa vivere in presenza l’intero orario settimanale nell’arco di quindici giorni. Ovviamente coloro che rimarranno a casa continueranno con la didattica a distanza».
All’istituto Giobert, invece, si è scelto di stabilire turni parzialemente differenti. «La nostra organizzazione – spiega la dirigente, Patrizia Ferrero – è basata innanzitutto sul fatto che le classi non vengono spezzate, in quanto rappresentano una unità importante a livello di apprendimento. Quindi prevede, nell’arco di una settimana, tre giorni in presenza per le classi prime, seconde e quinte, da tutelare maggiormente perché sono rispettivamente le classi in obbligo scolastico e finali del ciclo di studi, quindi prossime all’Esame di Stato. E due giorni per le classi seconde e quarte».
«L’unico problema, anche se facilmente risolvibile – sottolinea – è il fatto che i bar sono chiusi, ora che il Piemonte è in zona arancione, per cui, in occasione della giornata con lezione anche al pomeriggio (prevista per tutte le classi in modo da consentire l’orario su cinque giorni), i ragazzi non potranno più uscire a svagarsi e comprare un panino. Rimarranno infatti a scuola a mangiare ciò che si portano da casa, visto che le scuole superiori non sono dotate di mensa».
I guasti alle caldaie
La dirigente sottolinea infine il problema verificatosi con la ripresa delle lezioni.
«Dopo tanti giorni di didattica a distanza – rimarca – stamattina (ieri per chi legge, ndr) abbiamo trovato i termosifoni congelati, tanto che abbiamo dovuto indossare il giubbotto, considerando anche le temperature gelide all’esterno. Ho segnalato il problema e i tecnici sono arrivati alle 8.30 a riparare il guasto ma, considerando l’ampiezza dei locali, abbiamo cominciato a sentire un po’ di tepore solo a partire dalle 11».
Il guasto tecnico alla caldaia, funzionante fino a venerdì, non ha riguardato solo il Giobert, ma anche altre scuole (ad esempio l’istituto Penna e le palestre di alcuni istituti). Con l’intervento dei tecnici, i problemi sono stati risolti nel corso della mattinata.
Elisa Ferrando