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Cgil incontro con Raffaele Guariniello
Economia
Incontro

«Sicurezza sul lavoro, serve una Procura nazionale con magistrati specializzati»

Ad affermarlo Raffaele Guariniello, ospite al dibattito Cgil, che ha aggiunto: «La “patente a punti” in edilizia va cambiata»

«Creare una Procura nazionale in materia di sicurezza sul lavoro con magistrati specializzati».
E’ la proposta avanzata dal magistrato Raffaele Guariniello – già Procuratore della Repubblica aggiunto di Torino, in pensione dal 2015 – ospite del dibattito “Lavoro e sicurezza”, svoltosi sabato scorso al Nuovo Circolo Nosenzo di Asti. Inserito nell’ambito della Festa della Cgil, ha visto al tavolo dei relatori anche il Prefetto Claudio Ventrice, il direttore dello Spresal Roberto Zanelli, la direttrice Inail Alessandria – Asti Silvia Rivetti, il funzionario dell’Ispettorato del lavoro territoriale Giorgio Bovenzi, il sindacalista Cgil Beppe Morabito e il presidente provinciale Anmil Roberto Sardo.
Guariniello ha aperto la sua relazione con un riferimento al decreto ministeriale 132 del 2023, relativo all’introduzione della “Patente a punti” in edilizia. Ovvero, il nuovo sistema di qualificazione che assegna punteggi alle imprese sulla base dell’attenzione alla sicurezza sul lavoro, la cui entrata in vigore è prevista dal primo ottobre.

L’intervento del magistrato Guariniello

«La “patente a punti” – ha precisato Guariniello – è applicabile ai cantieri temporanei o mobili, ma non al settore altrettanto pericoloso degli appalti cosiddetti intraziendali, affidati da un datore di lavoro all’interno della propria azienda. Ne consegue che l’obbligo di verificare il possesso della patente a punti da parte di imprese e lavoratori autonomi non fa mai capo ai datori di lavoro committenti di appalti intraziendali. Se si crede nell’efficacia di questa legge, bisognerebbe invece renderla applicabile in tutti i settori».
Il magistrato ha poi fatto riferimento ad alcuni problemi applicativi della legge, relativamente alle condizioni che devono verificarsi affinché possa essere rilasciata la “patente”. «Tra queste – ha spiegato – l’adempimento da parte dei lavoratori autonomi degli obblighi formativi previsti dal decreto legislativo 81 del 2008. Peccato che all’articolo 21 il decreto 81 dica che “i lavoratori autonomi hanno la facoltà di formarsi”. E allora, come si fa a condizionare in questo caso la “patente a punti” all’adempimento degli obblighi formativi? Altro esempio, la condizione basata sul possesso del Documento di valutazione dei rischi da parte dell’azienda. E il caso in cui è posseduto ma elaborato male?».
Al termine ha quindi avanzato alcune proposte per contrastare gli incidenti sul lavoro. Ad esempio, oltre alla revisione della legge sulla “patente a punti”, il controllo degli organi di vigilanza che non funzionano, per mancanza di formazione adeguata e personale, e la necessità di intervenire in quanto «la giustizia penale in materia di sicurezza sul lavoro non fa più paura a nessuno». «Tanto che si sta sviluppando, tra le imprese meno attente – ha aggiunto – la sensazione che le leggi ci sono, ma non vengono applicate. E, tra le vittime e i loro parenti, un senso di giustizia negata».

La proposta

Da qui la proposta: «Bisognerebbe creare una Procura nazionale in materia di sicurezza sul lavoro con magistrati specializzati, che possano andare “oltre i confini” di ciò che è successo. Ad esempio, se si verifica un incidente su un ponte, oltre a svolgere l’indagine sul caso specifico la Procura in questione potrebbe andare a vedere anche “lo stato di salute” degli altri ponti in Italia».

La situazione astigiana

A fornire aggiornamenti sul fenomeno a livello territoriale il Prefetto Claudio Ventrice, che ha ricordato la nascita dell’Osservatorio provinciale (vedi articolo a fianco). «Penso che siamo l’unica Prefettura in Italia – ha affermato – che ha costituito una task force sulla sicurezza sul lavoro. Personalmente ci credo tanto, perché credo tanto nella prevenzione. E devo dire che stiamo ottenendo i primi risultati, dato che, rispetto ai verbali del passato, le sanzioni comminate in questo campo sono diminuite».
Dell’importanza della prevenzione ha parlato anche Silvia Rivetti, direttrice Inail Alessandria/Asti, che ha poi fornito alcuni dati. Dopo aver ricordato che l’assicurazione Inail non copre tutte le categorie di lavoratori, ma che la platea si sta progressivamente ampliando, ha reso noto che nel 2023 gli infortuni denunciati (quindi non ancora accertati) in provincia di Asti sono stati 1.750, mentre gli incidenti mortali denunciati sono stati 5, con edilizia e agricoltura in evidenza come settori più a rischio.
Proprio i settori su cui si concentra maggiormente l’attenzione dello Spresal dell’Asl, come ha ricordato il direttore Zanelli, che ha poi ribadito il problema della carenza di personale. «L’anno scorso – ha affermato – la Regione Piemonte ha assegnato risorse agli Spresal, ma rimane la difficoltà di trovare chi sia interessato a lavorare in questo campo, anche perché assistiamo al problema del riconoscimento del nostro ruolo, su cui andrebbe fatta una comunicazione adeguata».

Le parole di Beppe Morabito

Morabito ha quindi tracciato le conclusioni del dibattito, ribadendo l’importanza di estendere la “patente a punti” a tutti i settori, oltre alla necessità di garantire la formazione ai lavoratori somministrati prima dell’inserimento nel posto di lavoro e di introdurre il reato di omicidio sul lavoro, come proposto dal segretario generale Cgil Maurizio Landini.

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