In un anno di attività ha contato 400 persone interessate, 80 progetti sviluppati e 46 nuove imprese nate, che hanno consentito la creazione di 59 posti di lavoro. Stiamo parlando dello Sportello
In un anno di attività ha contato 400 persone interessate, 80 progetti sviluppati e 46 nuove imprese nate, che hanno consentito la creazione di 59 posti di lavoro. Stiamo parlando dello Sportello Creazione dimpresa, attivato dieci anni fa dallAmministrazione provinciale – con sede in piazza Alfieri 29 – grazie ai fondi dellUnione europea e della Regione per fornire un aiuto concreto a chi vuole mettersi in proprio.
Dal 2006 il servizio è gestito da IZI metodi, analisi e valutazioni economiche spa – società che ha vinto lapposita gara dappalto indetta della Provincia – con il patrocinio delle associazioni di categoria Confartigianato e Cna e con la collaborazione di altri Enti locali coinvolti a vario titolo.
«Il servizio che eroghiamo – spiega il responsabile dello sportello, Fortunato Grillo – non consiste solo nellerogare buoni consigli, svolgendo attività di informazione e formazione, ma nel supportare chi desidera mettersi in proprio accompagnandolo lungo lintero percorso che va dalla formulazione dellidea allapertura dellattività, passando per la stesura di un vero e proprio business plan, la ricerca di finanziamenti regionali e nazionali, la stesura delle domande di finanziamento. Insomma, il nostro staff di esperti è a disposizione dellaspirante imprenditore per lavvio dellimpresa lungo un percorso di tre anni, che prevede anche attività di formazione, incentrata principalmente sullattività di matketing e promozione pubblicitaria, oltre che sulla fiscalità e sulla contabilità».
Essendo a capo del servizio dal 2006, gli esperti della società Izi hanno toccato con mano gli effetti della crisi economica, scoppiata nellautunno del 2008. «Quando abbiamo assunto la gestione dello sportello – ricorda Grillo – le persone che si rivolgevano a noi erano in maggioranza lavoratori dipendenti che sognavano di licenziarsi per mettersi in proprio, dopo aver assunto lesperienza adeguata in un determinato settore, e solo in minima parte erano disoccupati o precari. Successivamente le percentuali si sono ribaltate, e i nostri utenti sono, nella grande maggioranza dei casi, persone espulse dal mercato del lavoro che decidono di crearsi da sole unopportunità, vista la difficoltà a trovare un altro impiego».
Le nuove iniziative si collocano principalmente nellambito dellartigianato e del commercio, e in misura minore nei servizi. «Solitamente gli aspiranti imprenditori cercano di aprire unattività nel settore in cui hanno lavorato fino a quel momento, e sono veramente pochi coloro che decidono di reinventarsi cambiando radicalmente mestiere. Nella maggior parte dei casi desiderano avviare ditte individuali; parliamo, ad esempio, di elettricisti, estetisti, impiantisti, acconciatori. Per quanto riguarda il commercio, invece, emerge il settore dellenogastronomia, con la proposta di aprire negozi legati ai prodotti tipici del territorio o ristoranti della tradizione locale. E questo non solo per soddisfare le richieste in aumento e la moda che si è ormai diffusa nel nostro Paese, ma proprio per convinzione e per cultura: in altre province piemontesi, infatti, questo trend non è così seguito come nellAstigiano».
Certo, il momento non è dei migliori nemmeno per crearsi da sé un posto di lavoro. «La difficile congiuntura economica non aiuta di sicuro – conclude – non solo per la situazione del mercato, ma anche per la difficoltà di accesso al credito riscontrata dai nostri utenti, nonostante la presenza di misure e agevolazioni ad hoc messe a punto dalla Regione. Comunque devo dire che le attività aperte grazie al nostro aiuto stanno resistendo, a nostro parere proprio grazie alla selezione che viene fatta a monte e che mette in guardia chi ha idee che non potrebbero reggere sul mercato».
Elisa Ferrando