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Stato di agitazione alla Comdata di Asti
Economia

Stato di agitazione alla Comdata di Asti

I sindacati sono sul piede di guerra e nel corso del’assemblea prevista per mercoledì è possibile che venga proclamato lo sciopero

Proclamato lo stato di agitazione alla Comdata di Asti. Le sigle sindacali di CGIL, CISL e UIL sono sul piede di guerra e nel corso dell’assemblea sindacale prevista per questo mercoledì è possibile che venga proclamato lo sciopero, verosimilmente per la giornata di venerdì prossimo.

Tre i punti che i sindacati contestano all’azienda: l’introduzione del “countdown (il conto alla rovescia) delle pause”, la gestione unilaterale degli strumenti di flessibilità come ROL e ferie dei dipendenti e, infine, la formazione “a gettone”.

Il primo strumento, quello maggiormente contestato dai sindacati, è il “countdown delle pause” che consiste nell’installazione di una sorta di timer nel pc in uso ai dipendenti il quale conteggia i minuti di pausa. Nel caso il lavoratore ritardi a rientrare nella sua postazione di lavoro il computer si blocca, costringendo il dipendente ad una sorta di “autodenuncia” al responsabile di riferimento per riavviare il sistema.

«Questo è uno strumento che non incoraggia la produzione ma che anzi, compromette la serenità del clima di lavoro procurando stress ai dipendenti» spiegano le RSU. Altrettanto contestata è la formazione “a gettone” che a detta dei sindacati prevede una modalità di compenso economico non conforme ai contratti nazionali. «Ci preoccupa l’atteggiamento dell’azienda che non vuole instaurare una forma di confronto con i sindacati.

Questi provvedimenti sono stati assunti unilateralmente e i lavoratori si sono visti imporre dall’alto decisioni non condivise» aggiungono le RSU.

Per queste, i sindacati hanno deciso di dichiarare lo stato di agitazione del personale Comdata, «chiedendo l’immediata sospensione dell’utilizzo dello strumento del countdown delle pause, lo stop della formazione a gettone e di affrontare in modo complessivo i temi relativi alla flessibilità mediante la convocazione del coordinamento nazionale. In caso contrario saranno avviate tutte le forme di lotta e di denuncia atte a salvaguardare il rispetto delle norme e dei diritti insieme alla dignità dei lavoratori».

In poche parole, lo sciopero. Nel corso dell’assemblea di domani in azienda i sindacati si confronteranno con i 650 dipendenti e valuteranno se indire lo sciopero e nel caso se promulgarlo per l’intera giornata o solo per la mattinata.

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