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Economia

Tagli, meno corriere
e posti di lavoro a rischio

"Viaggiare per studio non è un lusso ma un diritto". Biglietti più cari ma meno servizi". Sono solo alcuni degli striscioni appesi ai 10 pullman che, mercoledì mattina, hanno dato

"Viaggiare per studio non è un lusso ma un diritto". Biglietti più cari ma meno servizi". Sono solo alcuni degli striscioni appesi ai 10 pullman che, mercoledì mattina, hanno dato vita al corteo di protesta contro i tagli al trasporto pubblico locale stabiliti dalla Regione per l'Astigiano per gli anni 2013 – 2015. Ad organizzare la manifestazione il Comitato Sap (sezioni di Costigliole e della Valle Belbo), formato principalmente da lavoratori delle aziende di trasporto astigiane, nato per protestare contro la revisione di spesa operata dalla Regione in questo settore.

Gli autisti, a bordo di pullman forniti dalle aziende "Autolinee Giachino" e Gelosobus", sono partiti dal Movicentro di piazza Medaglie d'Oro e, dopo aver percorso diverse vie del centro città, hanno raggiunto piazza Alfieri, richiamando l'attenzione dei passanti e di coloro che passeggiavano tra le bancarelle del mercato suonando ripetutamente il clacson. La sosta è avvenuta davanti alla Prefettura, dove sono accorsi anche alcuni amministratori che condividevano le ragioni della protesta: il sindaco di Villanova Christian Giordano (che è salito anche a bordo dei pullman), l'assessore comunale ai Trasporti Mario Sorba, il vice sindaco Davide Arri e Bianca Terzuolo, consigliere a Revigliasco e vice presidente del Comitato Sap.

Al presidente del comitato, Maurizio Dovico, il compito di ricordare ai giornalisti intervenuti le ragioni della protesta. «Con questa manifestazione – ha spiegato – chiediamo l'annullamento dei tagli al trasporto pubblico locale decisi dalla Regione per l'Astigiano, che risulterà molto penalizzato. Infatti è prevista una riduzione dei fondi a copertura del settore pari al 20%, che si va a sommare a quelle già attuate a partire dal 2011. Ma mentre finora le aziende sono riuscite a limitare i danni, eliminando ad esempio le corse mercatali e quelle domenicali, prevediamo che in futuro saranno obbligate ad intervenire su servizi essenziali, come il trasporto studenti. Da luglio, infatti, non sappiamo come potranno essere garantite le corse di ritorno dei circa 5mila studenti delle superiori che ogni giorno portiamo ad Asti. Senza contare che la previsione è quella di rimanere fermi, la prossima estate, non solo per tutto il mese di agosto, come nel 2013, ma addirittura per sei settimane».

Gli autisti hanno anche ricordato l'incidenza dei tagli a livello di fondi: per il 2014 il piano di riduzione del servizio della Regione comporta una "sforbiciata" da 1,3 milioni di euro, tanto che le sette aziende che compongono il consorzio astigiano Coas prevedono anche ricadute occupazionali: a rischio ci sarebbero 40 posti di lavoro su un totale di circa 200. «Già nelle ultime settimane – racconta Leo Iannelli, autista di "Gelosobus" – le aziende hanno cominciato a non confermare i contratti in scadenza, affermando che non saranno più fatti contratti a tempo indeterminato». La motivazione è legata, in questo caso, non solo ai tagli, ma al fatto che la aziende sono state messe in difficoltà dall'irregolarità dei pagamenti da parte della Regione tra il 2010 e il 2012.

«I nostri datori di lavoro – ricorda Chicco Mazzillo, autista "Gelosobus" – vantano crediti pari circa 3 milioni di euro, di cui non hanno ancora visto un euro. Non solo, mentre nel 2013 i pagamenti sono avvenuti con regolarità, ogni metà del mese tramite la Provincia, ora siamo al 22 e non sappiamo ancora quando arriveranno i fondi relativi a gennaio». Anche tra gli amministratori serpeggia la preoccupazione. «Sono contrario – dichiara Christian Giordano, sindaco di Villanova – all'idea di applicare tagli indiscriminati, certo più facili da decidere da parte di un'Amministrazione ma più pesanti a livello di disagio per i cittadini. Oggi sono qui per difendere le ragioni dei cittadini che rappresento in merito al trasporto pubblico su gomma; parimenti sono in prima linea, con molti altri amministratori astigiani, per difendere anche il servizio ferroviario. Tanto che il 7 febbraio, dopo un mese e mezzo dalla nostra richiesta, parteciperò all'incontro chiesto in Regione per affrontare la questione».

Dopodiché una delegazione di manifestanti è salita in Prefettura per esporre le ragioni della protesta. Il Comitato ha anche in programma di chiedere un incontro al Commissario straordinario della Provincia, Alberto Ardia, per sapere quali conseguenze avrà sull'Astigiano l'accoglimento, da parte del Tar, dell'istanza cautelativa presentata dall'Atap (la società che gestisce il trasporto pubblico a Biella e Vercelli) contro la delibra regionale del 6 maggio 2013 che prevedeva la riduzione del fondo per il trasporto pubblico locale.

Elisa Ferrando

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