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Tcn, l'azienda che va controcorrenteIn quattro anni raddoppiati i dipendenti
Economia

Tcn, l'azienda che va controcorrente
In quattro anni raddoppiati i dipendenti

Negli ultimi quattro anni ha raddoppiato il numero dei dipendenti. Non è di certo una situazione comune a tante aziende quella che caratterizza la TCN Vehicles Division srl, azienda di lavorazioni

Negli ultimi quattro anni ha raddoppiato il numero dei dipendenti. Non è di certo una situazione comune a tante aziende quella che caratterizza la TCN Vehicles Division srl, azienda di lavorazioni meccaniche nata nel 2001. Lo stabilimento, che si estende su una superficie totale di 15mila mq, fa parte del Gruppo TCN, fondato nel 1990, che comprende anche altre due fabbriche: la TCN di Cherasco, che si occupa di lavorazioni meccaniche e torneria, e la Bianco di Alba, che si occupa di progettazione e costruzione di macchine e linee automatiche per il settore meccano-tessile, packaging ed automazione industriale. Gruppo che conta circa 250 addetti e che è presieduto da Giuseppe Bernocco, socio di maggioranza insieme a Sebastiano Astegiano (cui si affiancano altri soci di minoranza). Ma come mai questa crescita controcorrente? Per saperlo abbiamo intervistato l'amministratore delegato di TCN VD, Andrea Zanini.

«Lo stabilimento di Cantarana ? ricorda ? era già esistente, e si occupava di lavorazioni meccaniche conto terzi. Il Gruppo TCN l'ha rilevato nel 2001 per effettuare lavorazioni destinate al settore dell'auto, del motociclo, del ciclo, dei veicoli industriali». Nello specifico l'azienda si occupa di fornire particolari in alluminio, principalmente forgiati, finiti ed assemblati. Nel 90% dei casi è capocommessa: acquista la materia prima, effettua la lavorazione meccanica, i trattamenti, gli assemblaggi (se richiesti) e consegna al cliente il prodotto finito. «Noi crediamo nell'alluminio – sottolinea Zanini – un materiale eccezionale in quanto presenta molte caratteristiche positive, tra cui quelle di essere leggero, versatile, riciclabile, bello dal punto di vista estetico. Occupandoci soltanto della lavorazione di questo materiale ci siamo ritagliati una nicchia di mercato, in cui vogliamo essere i leader. Nicchia che, tra l'altro, ha subito meno di altri settori la crisi economica. Ci pone infatti in contatto con clienti di target elevato, dato che i particolari in alluminio sono montati su auto e moto di lusso o comunque di alto livello, essendo questo materiale migliore, ma più costoso, di acciaio e ferro».

La TCN lavora al 60% sul mercato italiano e al 40% sul mercato estero per grandi aziende del settore dell'auto e del motociclo, e secondariamente di quello dei veicoli industriali. Parliamo di marchi e brand molto importanti che hanno sbocchi anche su mercati extraeuropei, con la possibilità di investire costantemente in ricerca e sviluppo dato che il loro fatturato non ha subito un crollo verticale negli anni più bui della crisi come successo ad altri gruppi dell'automotive.
«L'unico periodo difficile -? ammette Zanini -? è stato il 2009, quando abbiamo registrato un calo di fatturato pari al 15%, anche se poi già l'anno successivo abbiamo superato il divario e risalito la china. Tanto che, negli ultimi quattro anni, abbiamo raddoppiato il numero dei dipendenti, arrivati ora a quota 108 (impegnati su tre turni di produzione). Per il resto abbiamo sempre registrato bilanci positivi, con una crescita annua tra il 10 e il 20%, tanto che nel 2014 abbiamo pianificato di raggiungere quest'ultimo risultato sul 2013, e pensiamo di averne le possibilità».

Il segreto di questo andamento positivo sta anche nella ricerca costante della qualità. «Abbiamo a che fare tutti i giorni con la concorrenza – ricorda l'amministratore delegato – in un settore duro e complicato e in un mercato dominato da una parola chiave: velocità. Ma in tale contesto non si può dimenticare la qualità. Noi lavoriamo avendo sempre presente un motto: il cliente è sacro e deve essere sempre soddisfatto, per cui dobbiamo essere in grado di recepire tutte le sue esigenze».
Date queste premesse, quali progetti per il futuro? «Le prospettive sono buone ? conclude ? perché la tendenza del settore in cui lavoriamo è ridurre il peso e l'inquinamento dei veicoli, oltre che aumentarne le prestazioni. Risultati che si possono ottenere proprio utilizzando l'alluminio che, viste le carattristiche prima citate, è lanciato a ricoprire nei prossimi anni un ruolo da protagonista, anche su mezzi di trasporto non necessariamente di lusso (ma comunque di target medio ?- alto). Noi siamo pronti a cogliere questa opportunità, e a convincere anche le maestranze dell'importanza di cambiare la mentalità in Italia e di fare squadra tra imprenditori e lavoratori -? ovviamente nel rispetto dei ruoli e dei diritti -? con impegno e dedizione».

Elisa Ferrando

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