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Economia

Casa del Consumatore: «Attenti alla divisione
delle spese di riscaldamento»

Una consulenza gratuita sulla nuova normativa inerente la contabilizzazione del calore negli edifici con riscaldamento centralizzato. Ad offrirla l'associazione "Casa del consumatore",

Una consulenza gratuita sulla nuova normativa inerente la contabilizzazione del calore negli edifici con riscaldamento centralizzato. Ad offrirla l'associazione "Casa del consumatore", nell'ambito del progetto "Condominio trasparente". La normativa cui fa riferimento l'associazione è il decreto legisaltivo 102 del 2014 che impone, entro la fine del 2016, l'adozione di sistemi di contabilizzazione individuale delle spese di riscaldamento. Pertanto i condomini si troveranno a dover pagare una quota di consumo involontaria (dovuta alle dispersioni dell'impianto) e una volontaria (dovuta al consumo di ogni singolo utente).

«Purtroppo però – annotano dall'associazione – abbiamo constatato, nel corso delle nostre revisioni condominiali, che la maggior parte degli amministratori che hanno già adottato la contabilizzazione commettono un grande errore, in quanto non conteggiano in modo corretto la cosiddetta "quota fissa" (ovvero quella involontaria) del riscaldamento relativa agli impianti centralizzati. Il più delle volte è totalmente assente il progetto di contabilizzazione, previsto già dalla normativa del 1991, per cui la cosiddetta quota fissa viene approvata, senza alcun criterio tecnico, in assemblea condominiale, con quote percentuali casuali. Questo modo di operare mette a repentaglio lo stesso bilancio condominiale, che risulta pertanto falsato nella quota relativa alle spese condominiali dovute al riscaldamento».

Ma la Casa del Consumatore ricorda che «il decreto legislativo 102 parla chiaro: la contabilizzazione va progettata e sono nulle tutte le delibere che non adottano i criteri previsti dalla normativa. Se non viene rispettata la legge un condomino potrà contestare il bilancio, per la quota relativa al riscaldamento, in qualsiasi momento, e non nei canonici 30 giorni dall'approvazione della delibera. Ciò può comportante enormi problemi: basti pensare ad un condomino moroso che, una volta ricevuto il decreto ingiuntivo, si oppone, motivando l'errore sulla contabilizzazione calore, ed obbliga l'assemblea ad approvare nuovamente il bilancio condominiale con la nuova ripartizione del riscaldamento, generando il caos».

Inoltre la mancata contabilizzazione provoca due effetti negativi. A questo proposito bisogna ricordare che la contabilizzazione deve poggiarsi su una diagnosi energetica dell'edificio ai fini del calcolo della dispersione del calore, con i dovuti accorgimenti per diminuirla. Non farla significa quindi sia non risparmiare (perché non vengono appunto adotatti gli accorgimenti per evitare la dispersione) sia aumentare l'inquinamento, problema che la nostra città ha riscontrato anche recentemente. Tutti coloro che sono interessati ad avere un'analisi delle proprie spese condominiali si possono rivolgere agli esperti dell'associazione, in via Gaeta 12, tel. 0141/530197.

e.f.

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