Dieci giorni di degustazioni, masterclass, talk, incontri, letture, spettacoli. Dal 12 al 21 settembre tornerà ad Asti la Douja d’Or, il salone dei vini giunto alla 59esima edizione.
Novità del 2025 sarà la location: la rassegna enologica non sarà infatti più “diffusa” tra i palazzi del centro storico e i suoi cortili di pregio, da Palazzo Alfieri a Palazzo Gastaldi, ma concentrato in piazza San Secondo, simbolicamente trasformata in salotto del vino, officina del buon bere e punto d’incontro tra eccellenze locali e ospiti internazionali.
La regia dell’evento
Per la prima volta, inoltre, la regia dell’evento è affidata all’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, impegnato con gli organizzatori – Camera di Commercio di Alessandria-Asti, Banca di Asti e Fondazione Cassa di risparmio di Asti – in collaborazione con il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, il Consorzio Asti Docg e Moscato d’Asti Docg, l’Unione industriale della provincia di Asti (in collaborazione con il Consorzio del Vermouth di Torino) e l’Associazione Produttori di Vino biologico, con il sostegno della Regione Piemonte e del Comune di Asti. Tra i partner, anche la Fondazione Mos che si occuperà delle serate di musica e intrattenimento.
Un evento corale lungo dieci giorni, quindi, arricchito da cooking show, walking tour e aperitour, “osti narranti” e momenti di intrattenimento per un’esperienza immersiva, contemporanea e accessibile a tutti. Inoltre, negli stessi giorni, un calendario di eventi denominato “Douja Off” animerà altri luoghi iconici della città, tra degustazioni, incontri e momenti di spettacolo diffusi (il programma completo sarà annunciato lunedì 8 settembre in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’evento).
Il commento del presidente Bertero
«Il progetto della Douja d’Or – spiega il direttore dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Bruno Bertero – è quanto mai quest’anno orientato a promuovere uno storico evento in sinergia con tutte le realtà che da sempre lo sostengono. Il nuovo format che vogliamo proporre guarda ovviamente alla promozione territoriale e alla valorizzazione locale, ma speriamo in un’ottica maggiormente globale e internazionale, attraverso scambi culturali e commerciali anche con l’estero e cercando di attrarre nuovi pubblici con un programma che prevede esperienze immersive e una forte attenzione alla comunicazione digitale e alla sostenibilità».