Si chiama "Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti" (in inglese "Transatlantic Trade and Investment Partnership") ed è un accordo di libero scambio in fase di
Si chiama "Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti" (in inglese "Transatlantic Trade and Investment Partnership") ed è un accordo di libero scambio in fase di negoziazione tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti. In sintesi il vecchio continente e il nuovo mondo, ma solo con riferimento agli USA, vogliono incrementare gli scambi commerciali integrando i rispettivi mercati, riducendo i dazi doganali e rimuovendo, in numerosi settori, le barriere non tariffarie (differenze nei regolamenti tecnici, norme e procedure di omologazione, standard sui prodotti, regole sanitarie e fitosanitarie, etc.).
Tutto questo per incrementare la libera circolazione delle merci e degli investimenti da una parte all'altra dell'Atlantico. Secondo i critici del TTIP l'accordo non sarebbe per nulla un bene per l'economia degli europei perché verrebbero a mancare alcune barriere a favore dei consumatori. «Vale a dire regole, controlli e standard minimi richiesti per la circolazione della merce, norme sulle sostanze chimiche tossiche, leggi sanitarie, prezzi dei farmaci, libertà di internet e la privacy dei consumatori, l'energia, i brevetti etc. – spiegano da "Asti Bene Comune, Federazione della Sinistra, Uniti Insieme a Sinistra" e dall'associazione "A Sinistra" – Meno regole potrebbe significare ripercussioni enormi, innanzitutto sul settore agro alimentare che in questa trattativa gli USA considerano strategico».
Proprio per approfondire i pro e i contro del TTIP è stato organizzato un incontro in programma lunedì 15 dicembre, alle ore 18, nell'ex sala consiliare del Comune. L'incontro sarà coordinato da Giovanni Pensabene (Associazione A Sinistra). Relatori: Lia Fubini (docente di economia dell'Università di Torino) e Giuseppe Vitello (avvocato – Associazione a Sinistra). Interverranno Giorgio Ferrero (assessore regionale all'Agricoltura); Mario T. Abrate (presidente regionale Agrinsieme), Antonio Ciotta (direttore Coldiretti Asti); Massimo Forno (presidente Confagricoltura Asti) e Dino Scanavino (presidente nazionale Confederazione Italiana Agricoltori).
r.s.