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"Tutti i vantaggi del nuovo contratto", Fim e Uil replicano a Fiom sui metalmeccanici
Economia

"Tutti i vantaggi del nuovo contratto", Fim e Uil replicano a Fiom sui metalmeccanici

«Se vogliono fare il referendum lo facciano pure. Vedremo quanti andranno a votare e quale risultato uscirà dalle urne. Però ci domandiamo: a quale scopo? Se il responso alle urne fosse negativo,

«Se vogliono fare il referendum lo facciano pure. Vedremo quanti andranno a votare e quale risultato uscirà dalle urne. Però ci domandiamo: a quale scopo? Se il responso alle urne fosse negativo, ovvero i lavoratori fossero d’accordo riguardo al nuovo contratto, sarebbero pronti a sottoscriverlo come sindacato?». Questa la risposta di Fim Cisl e Uilm alla decisione della Fiom Cgil di indire nelle aziende astigiane aderenti a Federmeccanica un referendum certificato sul nuovo contratto di lavoro sottoscritto lo scorso 5 dicembre a livello nazionale dall’associazione di categoria da una parte e dei sindacati dall’altra, ad eccezione della Fiom, non inviatata al Tavolo dopo che non aveva riconosciuto il precedente contratto del 2009.

Ad articolare la risposta, ieri (lunedì) in conferenza stampa, Tino Camerano (segretario provinciale Fim Cisl), Silvano Uppo (segretario provinciale Uilm) e Salvatore Pafundi (Fim Cisl). «Fim e Uilm – ha esordito Camerano – hanno approvato un importante contratto nazionale senza alcuno sciopero e in un contesto problematico dal punto di vista congiunturale. La Fiom ha deciso di fare un percorso diverso, parallelo, presentanto una sua piattaforma che Federmeccanica non ha riconosciuto. Quindi ci spiace che ora venga ad attaccare il nostro accordo che, vorrei ricordare, presenta numerosi punti positivi».

Camerano ha quindi sottolineato alcuni aspetti. «Dal punto di vista salariale – afferma – il nuovo contratto garantisce un aumento totale dei minimi contrattuali (con tranche che partono ora per terminare il 1° gennaio 2015) che va dagli 81,25 ai 170,63 euro a seconda del livello. E ancora, per le aziende che non hanno contratto aziendale l’elemento perequativo (14esima) passa da 455 a 485 euro; aumentano le maggiorazioni del lavoro notturno e aumenta il contributo dei lavoratori al Fondo integrativo per l’assisenza sanitaria metasalute, che è facoltativo, il quale passa da 1 a 3 euro al mese a fronte di un aumento delle prestazioni coperte».
I sindacalisti hanno poi posto l’accento sull’orario. «Sarà più flessibile – ha specificato Uppo – per adeguarsi alle esigenze del mercato. Il concetto è: possibilità di fare più ore di straordinario quando serve, in modo che l’azienda possa rispondere a nuove commesse. Senza contare che le ore di straordinario, utilizzate in più rispetto alle attuali 40 (o 48) annuali, avranno una maggiorazione del 58%».

Ultimo appunto sul trattamento delle malattie brevi, contestato dalla Fiom. «Il nuovo contratto prevede più tutele per le malattie gravi e una modifica sulle malattie brevi che va a penalizzare l’abuso ripetuto della richiesta di malattia, anche per un solo giorno, da parte di alcuni lavoratori, come lamentato dalle aziende».
Un'ultima battuta sul referendum della Fiom: «Ognuno è libero di fare la consultazione che ritiene opportuna – affermano – ma ci sembra più che altro mediatica l’idea di chiedere un parere su quanto fatto da altri».

Elisa Ferrando

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