Si è parlato di una nuova opportunità scaccia crisi al convegno promosso lunedì in Camera di Commercio dalla Fimaa, la Federazione italiana mediatori agenti daffari, affiliata ad Ascom
Si è parlato di una nuova opportunità scaccia crisi al convegno promosso lunedì in Camera di Commercio dalla Fimaa, la Federazione italiana mediatori agenti daffari, affiliata ad Ascom Confcommercio, che associa 110 iscritti. Di fronte ad una platea di un centinaio di persone, composta in prevalenza da agenti immobiliari e avvocati, il convegno ha toccato alcuni argomenti interni alla categoria per poi affrontare la questione della crisi economica e del suo impatto sullAstigiano.
A parlarne, tra gli altri, il presidente provinciale Fimaa Enrico Fenoglio, il presidente nazionale Valerio Angeletti, e il presidente dellassociazione Costruttori edili Luciano Mascarino. «Dal 2000 – ha ricordato Fenoglio – il volume delle compravendite di case nellAstigiano si è dimezzato, e il valore degli immobili è generalmente sceso. Infatti bisogna operare una distinzione. Il cosiddetto usato è diminuito del 30% rispetto al valore pre-crisi, quando linvestimento sullimmobile, molto diffuso perché di sicuro guadagno, contribuiva a tenere alti i prezzi. Le case nuove, invece, non diminuiscono il loro valore perché il costo della manodopera e dei materiali usati non consente riduzioni significative. In tale contesto le banche hanno ristretto la concessione dei mutui, sia perché chiedono ai clienti maggiori garanzie, soprattutto in merito alla sicurezza del posto di lavoro, sia perché ormai erogano il prestito solo più per il 70% del valore dellimmobile, e non più per il 100% e oltre come in passato».
Ecco che, allora, unopportunità può essere garantita da una nuova tipologia contrattuale per la compravendita immobiliare, denominata Rent to buy, già diffusa da alcuni anni nei Paesi anglosassoni. «E molto articolata e non va confusa con il vecchio affitto/riscatto diffuso nel secondo dopoguerra, che resiste solo nei rari casi di presenza di agevolazioni pubbliche. Il Rent to buy, in sostanza, è una locazione con patto di futura vendita, che può rappresentare una soluzione alla difficoltà delle persone di acquistare una casa dato che non ha la disponibilità di denaro a coprire lanticipo del 30% del valore dellimmobile non più coperto dal mutuo. Anche grazie alle numerose articolazioni del contratto che si adattano alle varie esigenze».
Semplificando, il meccanismo è il seguente. Mettiamo che una famiglia voglia comprare un alloggio da 200mila euro. Sa che la banca erogherà un mutuo al massimo del 70%, pari a 140mila euro. I restanti 60mila dovranno essere coperti in questo modo: 20mila come caparra, 40mila spalmati in tre anni sotto forma di canone di affitto, pari a 1.100 euro al mese, dopodiché scatterà la rata del mutuo. «In questo modo la copertura della cifra è più sostenibile – commenta Fenoglio – e nel frattempo la famiglia dimostra alla banca di essere in grado di coprire rate di una certa importanza». Fenoglio ha quindi anticipato che largomento sarà oggetto di alcuni seminari di approfondimento per formare la categoria, e i professionisti collegati al settore.
Piena disponibilità a studiare largomento da parte di Luciano Mascarino, che ha ricordato come tra gli attori di questa nuova soluzione debbano comparire anche le banche, dato che «non è facile, con la precarietà attuale, trovare famiglie in grado di sostenere,ad esempio, affitti da 1.100 euro al mese». Per poi sottolineare che «il settore delle costruzioni vive ancora appieno la crisi ma presenta un timido segnale positivo: una rinnovata manifestazione di interesse allacquisto di case, prima assente, che però poi non si concretizza a causa delle difficoltà oggettive determinate dalla crisi economica».
e.f.