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Economia
Commercio

“Uniti e Positivi”, la nuova associazione di baristi e ristoratori

Parla il presidente Corrado Camerano: “Vogliamo contribuire alla definizione di progetti ed eventi futuri con uno spirito costruttivo”

Si chiama “Uniti e Positivi” la nuova associazione di baristi e ristoratori del centro città. Un nome eloquente rispetto agli obiettivi: contribuire alla definizione di progetti, eventi, manifestazioni che caratterizzeranno la città non appena i “numeri” dell’emergenza sanitaria lo consentiranno. Il tutto con uno spirito di squadra e senza alcuna contrapposizione con Enti o altre associazioni.

La nascita

«“Uniti e Positivi”, che attualmente conta 22 iscritti – spiega Corrado Camerano, titolare del bar “Il Voglia Matta” – è nata da un gruppo informale di colleghi formatosi la scorsa primavera in occasione del lockdown. E’ poi successo che, quando un componente del gruppo (Roberto Cairo, titolare di “Gina La Piadina”) ha subito la scorsa estate il furto del dehor, ci siamo mossi con una raccolta solidale per aiutarlo. Cairo, però, non ha voluto utilizzare la somma ottenuta, proponendo di usarla come fondo cassa per una nuova associazione. E così è stato».

Gli obiettivi

L’associazione è aperta a tutti i commercianti, non soltanto a baristi e ristoratori, sia del centro sia della periferia. Si sta riunendo periodicamente on line, ha uno statuto e un consiglio (il segretario è Roberto Cairo). «Vogliamo far sentire la nostra voce con idee e progetti innovativi – prosegue – in collaborazione con gli Enti del territorio, per non farci cogliere impreparati quando l’emergenza sanitaria consentirà di tornare a programmare eventi. Per esempio, ci piacerebbe concordare iniziative con la Fondazione Asti Musei in vista della futura mostra su Van Gogh, proponendo per esempio un elenco di associati che, a turno, tengono aperto la domenica a pranzo per una proposta gastronomica interessante dedicata ai visitatori dell’esposizione. Oppure dire la nostra in merito al Distretto del commercio, sviluppare e migliorare manifestazioni già esistenti. Il tutto con spirito costruttivo per il bene dell’intera comunità».

L’iscrizione

La quota di iscrizione è di 50 euro annuali. «Il costo non è basso – conclude – ma, nella massima trasparenza, serve per alimentare un fondo cassa necessario ad iniziative comuni, come la pubblicità in vista di un futuro evento o un aiuto nei confronti di un associato in momentanea difficoltà economica».

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