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La vendemmia Unesco si fa criticae c'è chi pensa a farla "in corsa"
Economia

La vendemmia Unesco si fa critica
e c'è chi pensa a farla "in corsa"

Più dell'accordo che ancora non c'è su rese e prezzi, a preoccupare i vignaioli è il tempo. Bizzoso, biricchino, instabile, malevolo: gli aggettivi si sprecano, mutuandoli anche vivacemente

Più dell'accordo che ancora non c'è su rese e prezzi, a preoccupare i vignaioli è il tempo. Bizzoso, biricchino, instabile, malevolo: gli aggettivi si sprecano, mutuandoli anche vivacemente dalla sagacia contadina, per definire una stagione a dir poco sui generis. Pioggia quasi giornaliera e temperature ben al di sotto della media stagionale sono una costante da mesi che ha influenzato, in negativo, l'andamento del comparto agricolo. Anche in vigna la preoccupazione è crescente. Gli scrosci quasi quotidiani obbligano i viticoltori a continui trattamenti con sostanze specifiche che, se da un lato bloccano le malattie tipiche dei periodi piovosi, dall'altra frenano la maturazione. Ne sanno qualcosa coloro che, sulle colline di Monferrato e Langa, coltivano uve bianche. Il raccolto è generalmente anticipato, assicurando così ai mosti un'acidità maggiore. Ma quest'anno, dal Roero dell'Arneis ai pendii dove cresce l'Alta Langa, il coro è unanime: le uve non sono mature, la gradazione è bassa.

E dire che, a fine agosto, nelle annate normali il raccolto di questa tipologia di grappoli era già avviata verso la chiusura. Sulle colline del Moscato la prima vendemmia sotto l'egida Unesco è, se possibile, ancor più critica. Come spiega Piercarlo Merlino, consigliere comunale delegato all'agricoltura e tra i promotori dell'Associazione Produttori Moscato Canelli, «quella che ci apprestiamo ad affrontare non è certamente un'annata da ricordare, non foss'altro per l'intemperanza meteorologica». La valutazione delle uve, in verità, varia da zona a zona. «Nei sorì e sulle colline più esposte al sole i grappoli non sono male e in discreta quantità. Quando, invece, si scende nei fondovalle o nelle aree più fredde i problemi sono più evidenti». Maturazione ancora lungi dall'essere completata, chicchi gonfi d'acqua, attacchi di malattie sono la triste realtà che si trovano di fronte molti vignaioli. Il pericolo, adesso, è la peronospora, il terribile fungo che diventa ancor più aggressivo quando la vite non asciuga obbligando ad incrementare i trattamenti.

«Ma con questi si rischia di rallentare la maturazione. Allora, molti coltivatori decidono di affidarsi al tempo, sperando che si rimetta al bello, o anticipando il raccolto» spiega ancora Merlino. Un'eventualità, quella di una vendemmia in corsa per evitare danni ben peggiori, che molte case spumantiere stanno prendendo in seria considerazione. Nella cantine di raccolta e nei centri di produzione si susseguono i summit tra tecnici ed enologi sulle scelte da compiere: staccare l'uva subito, già dal fine settimana, o tergiversare confidando nel sole? «Ritengo che, a meno di un'inversione drastica delle temperature e di un ristabilimento delle condizioni meteo, molti inizieranno a staccare i grappoli già da domenica. E pazienza se le gradazioni saranno basse: meglio rischiare qualche baumè in meno che compromettere il raccolto a causa della peronospora».

Sulla stessa lunghezza d'onda Andrea Faccio, vicepresidente di Confagricoltura Asti, presidente regionale di Confagricoltura Vino Piemonte e produttore di vini a Canelli. «Sarà determinante l'andamento climatico di queste settimane. In questi giorni si sviluppano i profumi caratteristici del Moscato. La pioggia è stata un troppa. I picchi di calore anche. Dobbiamo sperare in una normalizzazione delle condizioni climatiche». Flavio Scagliola, consigliere di Agrinsieme Moscato e produttore vitivinicolo canellese, entra nello specifico: «Si notano segni di muffe e di oidio specialmente nelle vigne che non sono state trattate a tempo e specificatamente. Piogge e caldo improvviso hanno determinato la "cottura" di alcuni grappoli. Ora ci attendiamo un andamento climatico più consono alle necessità di maturazione dei grappoli. Verosimile aspettarsi una vendemmia con uve molto profumate e una gradazione contenuta».

Giovanni Vassallo

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