Annunciata sabato scorso dalla Cgil, non ha avuto luogo la visita dell’on. Chiara Gribaudo, vice presidente del PD e della Commissione lavoro della Camera dei deputati, al presidio dei lavoratori davanti ai cancelli dello stabilimento Al.Pi.
In programma lunedì, è stata disdetta dalla deputata impossibilitata a raggiungere Baldichieri.
L’on. Gribaudo si era espressa a fine agosto con parole a sostegno dei lavoratori nell’ambito della vertenza che coinvolge lo stabilimento di macellazione carni.
La vertenza
La protesta è nata all’inizio di agosto, quando la Flai Cgil ha dichiarato lo sciopero. Motivo dello scontro, le condizioni proposte in vista del previsto passaggio tra la Fortes srl, che fino al 31 agosto ha fornito servizi di macellazione in regime di appalto, e la Società agricola Gruppo Ciemme, che dal primo settembre ha acquisito proprietà e attività di macellazione.
Il sindacato ha indetto la protesta «per l’ennesimo passaggio di proprietà, l’ennesimo tentativo di peggiorare le condizioni dei lavoratori». Tra le critiche avanzate, la migrazione dal contratto di lavoro artigianale, in essere con Fortes, a quello agricolo – florovivaista, invece che a quello dell’industria alimentare, chiesto dal sindacato in quanto «l’unico che potrebbe dare dignità, concedendo un aumento di circa 100 euro in busta paga a dipendenti che non arrivano a mille euro al mese, pur svolgendo un lavoro molto faticoso».
A questo proposito era intervenuta la Fortes, ricordando le motivazioni che definiscono «d’obbligo» l’applicazione di quel contratto da parte del Gruppo Ciemme. «Trattandosi di società agricola – ribadiscono in una nota congiunta Fortes e Gruppo Ciemme – l’unica condizione ritenuta imprescindibile è sempre stata l’applicazione del contratto collettivo per gli operai agricoli che, tra l’altro, prevede lo svolgimento di attività accessorie (quale la macellazione) e, tra le mansioni attribuibili ai lavoratori dipendenti, contempla quella di “addetto alla macellazione”».
La tensione è salita quando la Fortes ha inviato le lettere di licenziamento a tutti i 106 lavoratori a tempo indeterminato. Definito dalla società «un atto dovuto, a causa della cessazione dell’attività imprenditoriale il 31 agosto, e slegato dalla vertenza», è stato contestato dalla Cgil.
Gli incontri
E’ seguito un primo incontro, mercoledì scorso, tra la Flai Cgil, la società Fortes e il subentrato Gruppo Ciemme. «Abbiamo iniziato la discussione nell’ambito della procedura di consultazione sindacale avviata dopo l‘invio delle lettere di licenziamento, che per legge dura 75 giorni», spiega Letizia Capparelli, segretaria provinciale Flai Cgil. «L’azienda ci ha risposto che ha bisogno di tempo ulteriore, per cui abbiamo fissato un secondo incontro il 14 settembre. Noi non abbiamo fretta di chiudere perché i lavoratori, in questa fase, sono regolarmente retribuiti anche se non lavorano. Tuttavia ci rendiamo conto che la produzione è ferma e che lo stabilimento non si può permettere di perdere commesse. Per questo i lavoratori sono disponibili a ricominciare subito, a patto che venga applicato il giusto contratto: quello dell’industria alimentare».
«Il Gruppo Ciemme – conclude la sindacalista – si è detto disponibile a proporre una soluzione condivisa: vediamo. Nel frattempo abbiamo coinvolto l’Inps per sciogliere il “nodo” alla base della vertenza, quello relativo al contratto, chiedendo la convocazione di un tavolo di coordinamento con noi, Fortes e Gruppo Ciemme».
Sugli esiti dell’incontro intervengono con una nota congiunta anche le due società. «Lo scorso 6 settembre – indicano – la società Gruppo Ciemme ha presentato l’ultima proposta di assunzione diretta dei lavoratori: applicazione della fonte collettiva agricola, ma con l’armonizzazione delle voci retributive tra il contratto agricoli e quello dell’industria alimentare, ferme restando tutte le altre condizioni di miglior favore già concesse in passato. Purtroppo la proposta è stata rifiutata. Pur non comprendendo tale posizione, quale estremo tentativo per non lasciare nulla di intentato, salvaguardando la professionalità dei lavoratori e facendo ripartire la produzione, la Gruppo Ciemme sta lavorando ad una proposta che dovrebbe consentire a tutte le parti di trovare soddisfazione senza rinunciare alle rispettive posizioni. Tale proposta, ultima chance per mantenere i posti di lavoro per i lavoratori Fortes, sarà formalizzata il 14 settembre».