Vetri delle auto in frantumi, portiere forzate, furti ma anche approcci insistenti e, alle volte, insulti. E quanto devono sopportare, quotidianamente, i 700 dipendenti della Comdata di via Guerra.
Vetri delle auto in frantumi, portiere forzate, furti ma anche approcci insistenti e, alle volte, insulti. E quanto devono sopportare, quotidianamente, i 700 dipendenti della Comdata di via Guerra. Una grande azienda di call-center posta nella periferia a est della città in zona industriale e a pochi passi da due campi nomadi. Perché questo sembra essere il punto. Nelle segnalazioni, i lavoratori parlano di richieste insistenti da parte dei ragazzini del campo per ricevere qualche moneta o qualche sigaretta. Chi si rifiuta, viene insultato. A questo si aggiungono episodi di vandalismo sulle auto parcheggiate lungo la strada e nel parcheggio limitrofo.
«Qualche giorno fa, uscendo dal lavoro, ho trovato la portiera della mia auto forzata, così come la serratura mentre il vetro era stato spaccato racconta un lavoratore, amareggiato ci è voluto uno stipendio per riparare i danni. Non nascondo che questo fatto mi ha messo in difficoltà». Episodio spiacevole anche per unaltra dipendente di Comdata che salendo in macchina è stata raggiunta da un postulante, un ragazzino, che chiedeva alcune sigarette. Al rifiuto della donna, il giovane si è fatto più aggressivo, bloccando con il piede la chiusura della portiera. Alcuni dipendenti dichiarano di aver subito il furto dellautoradio e di alcuni oggetti lasciati sul cruscotto. Per non parlare di chi, a fine turno, deve raggiungere la pensilina dellautobus in corso Alessandria e, in questo caso, ha svariati metri da percorrere in una gincana di richieste insistenti.
«Non vogliamo puntare il dito contro nessuno spiega Gaspare Bongiovanni, delegato sindacale SLC CGIL e dipendente Comdata ma questi comportamenti devono finire. Intendiamo organizzare unassemblea di lavoratori, in cui discutere il problema. Se ci sarà unità di intenti presenteremo al Comune delle richieste». Lilluminazione portata con alcuni lampioni lungo il perimetro del parcheggio non sembra sufficiente, la proposta che si avanza è di installare delle telecamere. «E un dato di fatto che dopo un periodo di relativa calma, negli ultimi mesi si sia assistita ad una recrudescenza degli atti vandalici commenta Gerardo Curcio (SLC CGIL) – I lavoratori sono preoccupati, il loro desiderio è di recarsi al lavoro in tranquillità. Il Comune dovrà dare delle risposte».
Da Palazzo Civico interviene Marta Parodi, assessore al lavoro: «Siamo pronti ad ascoltare i dipendenti della Comdata e le varie parti coinvolte per la risoluzione del problema. I lavoratori vanno tutelati così come le attività produttive. Stiamo già valutando misure efficaci per rendere maggiormente sicure quelle aree della città a rischio».
Intanto, ieri sera (giovedì), la trasmissione di approfondimento "Virus – Il contagio delle idee" condotta da Nicola Porro ha mandato in onda su Rai2 un servizio girato da una sua troupe giornalistica proprio nella zona del campo nomadi di via Guerra ad Asti intervistando rom, imprenditori che hanno le proprie aziende in loco e dipendenti della Comdata che hanno subito danni materiali e minacce di vario tipo da parte dei residenti del campo. Il video è visionabile a questo link a partire da 00.52'.53".
Lucia Pignari