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"Via Cavour soffre, servono eventi"I commercianti rilanciano l'appello
Economia

"Via Cavour soffre, servono eventi"
I commercianti rilanciano l'appello

Un anno fa i commercianti di via Cavour denunciarono sul giornale la situazione di abbandono in cui versava la strada, dimenticata dal Comune sul fronte delle manifestazioni, degradata e penalizzata

Un anno fa i commercianti di via Cavour denunciarono sul giornale la situazione di abbandono in cui versava la strada, dimenticata dal Comune sul fronte delle manifestazioni, degradata e penalizzata dall’organizzazione di eventi in piazze e vie più centrali. Adesso, a distanza di dodici mesi, la situazione è addirittura peggiorata: via Cavour continua ad essere fortemente penalizzata rispetto a piazza San Secondo, piazza Statuto e corso Alfieri e i commercianti, attraverso una raccolta firme, chiamano anche in causa il Centro Commerciale Naturale che non li avrebbe coinvolti in nessuna iniziativa volta ad animare la zona. Sono 35 gli esercenti che il 5 settembre hanno scritto una lettera al sindaco Brignolo, all’assessore al Commercio e alle associazioni di categoria denunciando i disagi e la desertificazione della via.

Si propongono di organizzare qualche manifestazione mensile ma non in concorrenza con altri eventi e già si stanno muovendo per allestire un proprio mercatino di Natale lungo tutta la strada. Per quanto riguarda il Centro Commerciale Naturale la situazione è descritta in questi termini. «Chi lo gestisce non ci ha mai messo al corrente di nessuna iniziativa – spiega Ivana Maccagno portavoce dei commercianti – Alcuni di noi sono disposti anche ad un’eventuale adesione alla quota annua per far parte dell progetto». Un anno fa l’assessore al Commercio Andrea Cerrato aveva però chiesto ai negozianti di via Cavour di presentare proposte sulle quali iniziare a discutere.

Idee che, secondo quanto riferito oggi dallo stesso Cerrato, non sono mai arrivate. «In questo anno non abbiamo mai ricevuto nulla da parte loro ma entro 15 giorni li incontreremo per sentire quali proposte ci faranno. Prima però vedremo i referenti del C.C.N. del quale non vedo grossi progetti in corso. Sicuramente non possono sempre aspettare che sia il Comune a fare il primo passo portando delle proposte e devono predisporre una programmazione a lungo termine, possibilmente non progetti da 1 milione di euro».

Dino Penna, presidente del Centro Commerciale Naturale, interpellato sul caso conferma di non avere iscritti in via Cavour, se non un paio, ma aggiunge: «All’inizio dell’anno siamo passati porta a porta da tutti i commercianti per invitarli alle riunione del C.C.N. e presentare le nostre iniziative ma l’invito è caduto nel vuoto. Ad oggi abbiamo 75 iscritti in tutta la città che pagano una quota annuale di 100 euro». I problemi del C.C.N. sarebbero prevalentemente due: i commercianti astigiani sono per natura restii alle novità ma, oltre a ciò, vengono organizzate molte riunioni dove non mancano le proposte su cui discutere sebbene, quando c’è da venire al dunque, c’è chi aspetta che siano gli altri a fare il primo passo.

Il Centro Commerciale Naturale sarebbe vittima dell’atteggiamento italiano del “vai avanti tu e poi fammi sapere”, motivo per cui molte idee (al di là dei costi di realizzazione che indubbiamente incidono) rimangono sulla carta. «Ci stiamo guardando intorno per fare iniziative più di rilievo per la città nonostante le difficoltà economiche del momento e considerando che i referenti delle associazioni lavorano gratis» aggiunge Penna. Su tutto ciò pende negativamente lo scatto dell’iva dal 21 al 22% che, secondo le associazioni di categoria, affosserà ancora di più i consumi dei cittadini danneggiando direttamente i commercianti.

Riccardo Santagati
@rickysantagati

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