Tra i protagonisti della Douja d’Or, la manifestazione dedicata al vino in programma nel centro storico di Asti fino a domenica 17 settembre, c’è il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, guidato dallo scorso maggio dal presidente Vitaliano Maccario, contitolare col fratello Pico dell’omonima azienda di Mombaruzzo.
Presidente, cosa pensa di questa manifestazione?
Rappresenta un’occasione unica per le nostre denominazioni, dato che ci consente di lavorare con le altre istituzioni per far continuare a crescere il grande interesse nei confronti del territorio da parte di turisti ed enoturisti. Una filiera, quella dell’accoglienza, che bisogna continuare a coltivare.
Il consorzio ha il suo “quartier generale” nei cortili di Palazzo Alfieri, dove vengono proposti degustazioni ed eventi. Quale l’appuntamento che consiglia in particolare?
Mi preme ricordare in particolare le quattro masterclass che abbiamo organizzato, che prevedono l’abbinamento dei vini con i prodotti del territorio: nocciola Piemonte dop, gorgonzola, salame cotto e salame di Nizza. Ritengo molto utile e importante, infatti, abbinare le nostre denominazioni con il grande patrimonio culinario di cui disponiamo.
E poi ricordo l’appuntamento finale, domenica 17 settembre, con lo chef stellato Trentini, che proporrà abbinamenti particolari studiati con le nostre denominazioni.
A quale tipologia di pubblico volete dedicare attenzione in occasione della manifestazione?
Cerchiamo di rivolgerci a tutti: i giovani, che si stanno avvicinando al mondo del vino, i curiosi, gli appassionati, che hanno intenzione di approfondire la loro conoscenza, e gli esperti. La Douja d’Or è molto interessante perché, grazie alla durata e agli ampi orari di svolgimento, consente di raggiungere varie fasce di pubblico. Per questo motivo il nostro programma è trasversale.
In questi anni, come consorzio, avete avuto riscontri positivi dalla partecipazione alla Douja d’Or?
Sì, la partecipazione sta crescendo in linea con l’aumento di interesse verso il territorio. Ora si stanno tirando le somme, e ancora più del passato dobbiamo essere orgogliosi del percorso intrapreso, volto alla crescita turistica del territorio.
Il futuro delle Doc piemontesi e gli obiettivi del consorzio
Anche il consorzio che presiede sarà invitato alla tavola rotonda sul futuro delle Doc piemontesi, domenica 17 settembre presso lo stand di Piemonte Land of Wine, in riferimento alla riforma delle denominazioni di origine allo studio a livello europeo. Qual è la sua opinione in merito?
Il consorzio che guido rappresenta, magari più di altri, piccole denominazioni, che però rispecchiano una grande fetta di storicità. Un patrimonio unico, un “biglietto da visita” che ci differenzia dai competitor a livello internazionale, che dobbiamo tutelare, come peraltro è compito del consorzio.
Di conseguenza ritengo si debba porre molta attenzione in fase di valutazione dei parametri della riforma.
Sono comunque curioso di prendere parte al dibattito e ascoltare le posizioni più “globali” alla base dello studio finalizzato alla riforma.
Quali sono gli obiettivi per il suo mandato da presidente del Consorzio?
In primo luogo intendo mantenere l’ottimo lavoro svolto dal mio predecessore e dallo staff. In secondo luogo internazionalizzare sempre più le nostre denominazioni. Il che non significa sempre e solo andare all’estero a far conoscere i nostri prodotti, ma anche organizzare iniziative di incoming, di cui la Douja d’Or rappresenta un ottimo esempio, per accogliere in loco giornalisti e far visitare loro il territorio in modo che possano “assaporarne” le potenzialità, in modo che possano aggiungere un’immagine o un racconto dietro ai bicchieri di vino che noi produttori portiamo per il mondo.