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Wine Trading, pagati gli stipendidopo il caso dei tappi fallati
Economia

Wine Trading, pagati gli stipendi
dopo il caso dei tappi fallati

Tirano un sospiro di sollievo i 28 dipendenti della Wine Trading di Canelli che proprio in questi ultimi giorni si sono visti versare sul conto gli stipendi del mese di gennaio e febbraio. La notizia

Tirano un sospiro di sollievo i 28 dipendenti della Wine Trading di Canelli che proprio in questi ultimi giorni si sono visti versare sul conto gli stipendi del mese di gennaio e febbraio. La notizia si è diffusa veloce, giovedì mattina, nel corso di un’assemblea sindacale davanti ai cancelli degli stabilimenti di via Buenos Aires e indetta dai sindacati per fare il punto sulla delicata situazione. Il 21 marzo infatti è stata firmata in Regione Piemonte la cassa integrazione straordinaria per eventi straordinari. La copertura sarà di un anno. Al tavolo erano presenti l’ad di Wine Trading Roberto Marmo e i sindacalisti di Asti Antonio Bastardi (FAI CISL) e Dino Curcio (FLAI CGIL).

«Questa è stata, purtroppo, una mossa necessaria – spiega Curcio – per una realtà economica in chiara difficoltà di liquidità. Il nostro interesse è stato quello di tutelare il reddito dei lavoratori». I sindacati spiegano che la formula della CIGS per “eventi straordinari” si riferisce ad un episodio specifico, ad una partita di prodotto fallato che avrebbe compromesso un ordinativo (si parla di un ordine da 1 milione e 800 mila euro) e in conseguenza del quale il cliente non avrebbe pagato, chiedendo la sostituzione del prodotto. Scendendo nel dettaglio, scopriamo che il danno è stato provocato a sua volta da una partita di tappi difettosi, che in fase di imbottigliamento avrebbero danneggiato l’impianto e compromesso il prodotto.

«Ci si è accorti del guasto nel giugno scorso e abbiamo proceduto, nel corso dell’estate, a individuare e risolvere il problema ma intanto il danno era fatto» spiega un dipendente. Un intoppo non indifferente per l’azienda tanto che sono state chieste perizie sulla partita di tappi ai tecnici del Politecnico di Torino, per individuare eventuali responsabilità della ditta fornitrice. Intanto però il gruppo olandese Baarsma, principale cliente della Wine Trading che per suo conto a Canelli produce e imbottiglia il vino frizzante Canej, ha deciso di sospendere il contratto.

Un duro colpo che preoccupa i sindacati e i lavoratori e che aggrava la situazione in via Buenos Aires, già tesa dopo il recente tracollo della Cantina Sociale, la quale detiene il 51% della Wine Trading. Antonio Bastardi ricorda che il prossimo 20 maggio i dipendenti in accordo con i sindacati si inseriranno nel passivo della Cantina Sociale per quei crediti che ancora vantano, tra buoni pasto e TFR. Prima dell’agosto 2013 i 28 lavoratori, impiegati e operai, erano infatti alle dipendenze dell’enopolio. In seguito, la decisione di trasferirli alla consociata per tutelarli di fronte alla crisi della Cantina ma purtroppo la strategia non è servita e ora tra i lavoratori serpeggia il malumore. «Sono preoccupati e arrabbiati – spiegano i sindacati – perché il lavoro non manca».

Lucia Pignari

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