Cerca
Close this search box.
World Wine Canelli, l'ideadi un parco a tema vitivinicolo
Economia

World Wine Canelli, l'idea
di un parco a tema vitivinicolo

L'ormai imminente riconoscimento Unesco per la tutela dei paesaggi e delle colline di Langhe Roero e Monferrato comincia ad attirare l'interesse degli investitori stranieri nei confronti del

L'ormai imminente riconoscimento Unesco per la tutela dei paesaggi e delle colline di Langhe Roero e Monferrato comincia ad attirare l'interesse degli investitori stranieri nei confronti del canellese, che vedono in questa terra di Moscato e Barbera nuove possibilità di sviluppo turistico, per un giro d'affari a sei zeri. A proporre un nuovo progetto alla città dall'evocativo brand "World Wine Canelli" sono Jenny Pehrson e Niclas Nobrin portavoce della svedese Obrini Group, agenzia specializzata nell'esportazione di prodotti enogastronomici piemontesi nei paesi scandinavi e presente a Canelli da circa due anni.

In una conferenza stampa a cui ha preso parte il sindaco Marco Gabusi e mediata dalla presenza di Ines Tammaro e Renata Bonacino del gruppo "Moscato&Meccanica", Niclas Nobrin ha spiegato l'interesse della sua società ad investire nel canellese per la realizzazione di un vero e proprio parco tematico dedicato al vino al fine di intercettare il turismo attirato dal bollino Unesco e quello interessato al mondo del vino.

«Canelli is a fantastic "città del vino" – ha spiegato Niclas Nobrin mischiando al suo inglese qualche parola di italiano? – noi proponiamo di realizzare un parco in cui il turista possa rilassarsi a contatto con un paesaggio incantevole, tra città e collina, e allo stesso tempo trovare tutti i vitigni del mondo. Canelli in Piemonte dovrà diventare il punto di riferimento per gli appassionati del vino prima ancora delle terre di Barolo e Barbaresco e per farlo bisogna costruire un ambiente adatto». La nota dolente sono appunto le infrastrutture ma anche gli innumerevoli spazi vuoti del centro, le serrande abbassate delle attività falcidiate dalla crisi, la carenza di informazioni turistiche in lingua inglese. Tutto fa sembrare che la città non sia pronta a ricevere i visitatori che un sito riconosciuto come patrimonio dell'umanità richiama.

Jenny Pehrson incalza: «Si deve dotare la città di alberghi e di strutture ricettive all'altezza. Inserire in città negozi ed enoteche che propongano i vini locali ma anche le etichette straniere. Canelli come città del vino ma a livello internazionale». Alcune strutture vuote del centro sono state selezionate e sono in corso trattative con la proprietà per interventi di riqualificazione. Idee per le quali serviranno ingenti risorse, di qualche decina di milioni di euro. Obrini Group ha deciso di investire perché l'intento è di innescare un processo di sviluppo economico che se attivato consentirà al nome di Canelli, e ai suoi prodotti, di avere eco internazionale e di conseguenza per Obrini di incrementare il proprio giro d'affari.

«Noi abbiamo una vasta rete di contatti di potenziali investitori, soprattutto americani e neozelandesi, ma sarà opportuno coinvolgere le forze degli imprenditori locali, delle istituzioni e delle associazioni di categoria» chiarisce Nobrin. Il parco di "World Wine Canelli", che potrebbe interessare anche i comuni limitrofi, servirà da attrattiva non solo per il turista in senso stretto ma anche per quegli operatori del settore interessati alla filiera. Settore vitivinicolo ed enomeccanico quindi insieme per creare questa "oasi del vino", sia per chi è in vacanza che per chi è in viaggio di lavoro. Ma nessuna Disneyland, chiariscono dalla Obrini, lo scopo pare quello di conservare la genuinità del paesaggio urbano vitivinicolo così come lo conosciamo oggi.

Lucia Pignari

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link